AVEZZANO – Mercato del Sabato, Suap e vice sindaco Lino Cipolloni esprimono disappunto e rammarico, due sentimenti ben distinti e contrapposti nel colore e nei toni a dire il vero, per l’atteggiamento degli ambulanti che, in sostanza, non hanno voluto accettare la destinazione “sperimentale” di Avezzano Nord.
Questa la comunicazione del Suap: «Il SUAP rende noto che gli ambulanti non hanno ritirato le autorizzazione e pertanto il mercato di sabato prossimo non potrà svolgersi. Rammarico del vice sindaco per la terza occasione sprecata per sperimentare la soluzione indicata dalla Giunta comunale. Il SUAP rende noto che gli ambulanti, regolarmente convocati in data 8 e 10 ottobre per ritirare le autorizzazioni per l’assegnazione dei posteggi sulla base della relativa graduatoria, hanno ritenuto di non presentarsi, vanificando la disponibilità offerta dall’amministrazione a sperimentare insieme la nuova collocazione nella zona Nord. Alla luce di questa incomprensibile inadempienza, infatti, il mercato del prossimo sabato non potrà tenersi né nella precedente location, interessata sabato 13 cm dalla riapertura della riqualificata piazza Torlonia, né nella zona individuata con delibera della Giunta comunale in via sperimentale in via Einaudi e via Tirabassi».
Questa, invece, quella del vice Sindaco Lino Cipolloni: «Non possiamo che esprimere il nostro più sincero disappunto – dichiara il vice sindaco Lino Cipolloni – perché, malgrado la proposta dell’amministrazione di dare vita a una commissione congiunta, rappresentativa anche degli ambulanti e dalle loro associazioni di categoria, per monitorare insieme passo passo la sperimentazione in oggetto, dobbiamo registrare ancora una volta l’atteggiamento poco collaborativo degli ambulanti. Quel che più ci rammarica è che siamo ormai giunti alla terza occasione sprecata. Gli ambulanti hanno preferito rinunciare a tre settimane di incassi piuttosto che aderire quanto meno a una sperimentazione che rappresenta un passaggio ineludibile, propedeutico a ogni eventuale soluzione diversa, da condividere insieme all’amministrazione, che nel confermare la propria apertura al confronto aveva chiesto agli ambulanti altrettanta disponibilità. Disponibilità che purtroppo, al di là delle dichiarazioni d’intenti, non c’è stata».
Una sola notazione. Quella degli ambulanti non è stata una “inadempienza”. Si è inadempienti di fronte ad un obbligo, si può non adempiere ad una sentenza, ad un ordine, ad una legge e se ne pagano le conseguenze. Nel caso in specie, gli ambulanti sono stati chiamati per ritirare il proprio posto per il mercato a Borgo Pineta, ubicazione sulla quale si erano e si sono detti assolutamente indisponibili. Di fronte all’insistere del sindaco, hanno applicato quella che si chiama “Disobbedienza Civile”, vedere in proposito gli scritti di Hannah Arendt e del Mahatma Gandhi. Più semplicemente, parafrasando Edoardo Bennato, c’è sempre qualcuno, e in questo caso moltissimi, che non è disposto a marciare in fila per tre e a dire sempre di si. Le persone, tutte, vanno ascoltate.