AVEZZANO – Addetti alla manutenzione degli ospedali della Asl aquilomarsopeligna, nuova trattativa in Prefettura. L’incontro è stato richiesto dal segretario della Fim-Cisl provinciale, Antonello Tangredi, all’indomani dei nuovi problemi sorti con la Zanzi, succeduta alla ex Olicar e già uscita dal servizio, che non ha pagato alcuni stipendi e anche per ristabilire nell’appalto della Asl il mantenimento del contratto metalmeccanici per chiunque prenderà la gestione del servizio.
L’incontro è stato fissato dal Prefetto per lunedì prossimo 11 febbraio, ovviamente a L’Aquila, negli uffici della Prefettura, a partire dalle 9,30. Tangredi, nella lettera inviata al Prefetto, argomentava ricordando come «i lavoratori della Zanzi Servizi s.r.l. – passati dal 18.02.19 alla Rekeep S.p.A., non hanno percepito lo stipendio del mese di gennaio e, soprattutto, non hanno alcuna informazione del loro Tfr e degli istituti contrattuali diretti e indiretti, della loro posizione contributiva e di quella fiscale, derivante dalla prematura risoluzione del contratto che legava la Zanzi Servizi s.r.l. alla ASL n. 1 Regione Abruzzo. Inoltre, la subentrante Rekeep S.p.A., alla data odierna, fermo restando che non ha inteso applicare il c.c.n.l. metalmeccanici come Espressamente indicato nel bando di gara della Asl n. 1, bensì quello multiservizi, alla data odierna, non ha fornito, nel rispetto del Decreto legislativo n. 81/08, i dispositivi di protezione individuale ai dipendenti, fatta eccezione delle scarpe antinfortunistiche e delle comuni tute di lavoro. Tutto ciò premesso – conclude nella lettera di richiesta di incontro Tangredi – , è assolutamente a conoscenza della Direzione Generale della ASL n.1 Regione Abruzzo, in tutte le Sue derivazioni d’interesse (amministrative e tecniche) ma, evidentemente, la struttura pubblica ASL, ritiene che, la mancanza di risposte ai lavoratori e, soprattutto la “sua mancata” sorveglianza sugli impianti e sull’assegnazione delle gare di appalto, possano rientrare nella normalità».
La storia infinita di questi operai, che peraltro assicurano il funzionamento delle nostre strutture sanitarie, si arricchisce di un nuovo capitolo e speriamo che sia l’ultimo di una vicenda, umana e sindacale, la cui morale è solo una: il lavoro, in questo Paese, ha perso di valore ed è finito per essere considerato una merce come le altre, deperibile e rimpiazzabile. Che si tratti di persone, poi, poco importa.