AVEZZANO – Un insulto non ci fermerà. nemmeno un milione. Nemmeno le minacce. Chi fa questo lavoro, questa professione, la fa perché nasce con una idea fissa in testa: raccontare i fatti e la verità per quello che sono.
Ficcanaso, intollerabili curiosi, guastafeste, chiamateci come vi pare. Noi, i giornalisti, per lavoro cerchiamo di raccontare fatti e cose, mutamenti, il lato spesso troppo oscuro del potere e i suoi strani magheggi per sopravvivere a se stesso. Lo facciamo perché pensiamo che i lettori, la gente, il popolo, la collettività, la comunità, noi tutti, in sostanza, dobbiamo avere tutte le informazioni e gli strumenti necessari per poter farci un’opinione, un’idea o un giudizio su un fatto, su un evento, su un politico o su chicchessia.
Questo ovviamente dà fastidio a chi pensa di poter fare ciò che vuole impunemente e nel segreto. Pi arriviamo noi e la festa finisce. E chi pensava di essere impunito e incontrollabile, si rende conto che non è così e si innervosisce.
A Roseto si sono innervositi i tifosi che hanno pensato bene di insultare sui muri della città il collega Luca Maggitti, un vero esperto di sport e della città, reo di aver raccontato atti e fatti, buoni e cattivi, dello sport locale.
In suo appoggio e sostengo sono scesi il Sindacato Giornalisti Abruzzesi e l’Unione Stampa Sportiva Italia sez. Abruzzo che hanno diffuso il comunicato che riportiamo integralmente e condividiamo aggiungendoci, con convinzione totale, alla solidarietà e al sostegno verso il nostro collega: «Sindacato giornalisti abruzzesi e Ussi Abruzzo esprimono solidarietà al collega Luca Maggitti, collaboratore della redazione sportiva del quotidiano Il Messaggero, oggetto di insulti e scritte offensive sui muri di Roseto.
Il collega ha seguito con puntualità e rigore, come peraltro fa da anni, le vicende legate ai cambiamenti societari delle squadre di basket cittadine, valutandone con obiettività prospettive e opportunità, così come ha lavorato sullo scioglimento del più importante gruppo di ultras organizzati, riportando fedelmente le dichiarazioni rilasciate.
Quella di Roseto è l’ennesima dimostrazione di come anche in Abruzzo si stia creando un clima di violenza e intolleranza nei confronti di chi, per lavoro, racconta i fatti della propria terra, notizie sgradite, evidentemente, a chi non ha rispetto della libertà dei cittadini di essere correttamente informati.
Ci auguriamo che chi, sul lungomare di Roseto, ha scritto frasi volgari venga individuato e sanzionato e che siano predisposti con immediatezza tutti gli atti necessari a rimuovere le scritte».