AVEZZANO – Ormai per il buon Commissario Dott. Passerotti lavorare nel Comune di Avezzano è diventato come un libro di Agatha Christie, all’ordine del giorno centinaia di problemi da risolvere, lasciati dall’ex amministrazione sfiduciata, proprio perché poco incline ad ascoltare la città. Una città già alle prese con la crisi, che vivendo di microeconomia locale non ha più spazi da dedicare alle prove, ma ha bisogno di azioni concrete per riportare la centralità della Marsica a casa.
L’ultimo grattacapo è arrivato a poche ore dalla riapertura dell’ormai famoso tratto di via Corradini che ha tenuto sotto scacco il centro storico per il secondo anno consecutivo.
È bene ricordare che, anche l’estate scorsa, il centro è stato chiuso per la riqualificazione della fontana che ha cambiato volto al centro cittadino, che piaccia o no, e come al solito si è fatto posto al marmo e tolto gli alberi, ma questa è storia vecchia e ne abbiamo parlato qui noi di MarsiaWeb, ed anche questo che piaccia o no.
Ma torniamo ai “quadriculi” installati quasi nel centro del lastrone di marmo, il disegno della nuova pavimentazione, comprese le due “chimere marse”, e che i nostri antenati non ce ne vogliano, così come la scelta dei materiali, seguono le linee guida stabilite con il progetto di riqualificazione della fontana e delle aree adiacenti dell’architetto Giancarlo G. Cardone.
Dopo un sopralluogo effettuato in mattinata, all’interno del cantiere, dal Commissario Mauro Passerotti è stato recapitato un ordine di servizio per lo spostamento delle panchine sul lato opposto della via.
Panchine installate lungo il tratto rinnovato di via Corradini nella giornata di lunedì, secondo quanto predisposto dal piano progettuale dei lavori. Panchine realizzate in travertino, attraverso quattro blocchi, ognuno dei quali rappresenta una seduta, appunto “quadriculi”.
La risposta dell’architetto alla richiesta del dott. Passerotti, è stata che non è possibile attuare lo spostamento delle panchine perché prima deve essere elaborata la variante e poi sottoporla all’autorizzazione da parte della Soprintendenza. Infatti, siccome l’opera è vincolata e la porzione di via Corradini interessata dai lavori era stata annessa all’area della piazza, quando era stato proposto all’origine il progetto della nuova fontana. Progetto basato, proprio, sulla fusione tra via Corradini e Piazza Risorgimento.
Allo stato di fatto, quindi come afferma Cardone, è impossibile che le panchine possano essere spostate prima dell’inaugurazione, come da richiesta, in più lo spostamento, infatti, necessita anche di autorizzazione della spesa per il procedimento. Una spesa che inciderebbe sia sull’onorario tecnico per la variante, sia per il surplus da corrispondere alla ditta dei lavori.
Per l’architetto inoltre spostare le panchine andrebbe a lasciare troppo spazio all’eventuale espansione dei dehors, riducendo cosi l’area pedonale e limitando anche l’eventuale passaggio dei mezzi di soccorso.
Su questa ultima parte ci permettiamo di sollevare alcuni dubbi:
- I dehors sono per bar e pizzerie ed in quel tratto c’era solo quello della pizzeria Corrado e che non ci sembra occupasse tutto questo spazio da bloccare l’eventuale flusso pedonale, che come ricordiamo, l’ex sindaco sfiduciato, diceva, che sarebbero venuti con gli autobus a vedere la nostra piazza, ma forse si confondeva con piazza Navona e, gli autobus, non sono mai arrivati.
- Anche i mezzi di soccorso avrebbero comunque accesso, come prima, visto che era un tratto aperto alle auto che transitavano, la strada non ci sembra sia stata ridotta dalle opere di riqualificazione, anzi, avendo tolto gli alberi è molto più ampia.
Continuano le scelte per limitare sempre le attività commerciali alla loro espansione e possibilità di guadagno. In ogni città, anche storica, nel centro, ci sono dehors e ombrelloni. Solo qui abbiamo dei limiti, in una città ricostruita ex novo dopo il terremoto.