AVEZZANO – I riflettori si sono spenti sulla ultima edizione della “Settimana Marsicana”.
Abbiamo stilato un bilancio della manifestazione con il Vice Presidente, prof. Ilio Leonio, della Pro Loco di Avezzano che ha accettato di essere intervistato.
L’abbiamo fatto nella quiete silenziosa di una stanza del Centro Studi Marsicano, mentre fuori stanno smontando tutte le strutture della grande manifestazione.
“Caro prof., – abbiamo chiesto come inizio – la fatica di questa manifestazione è di nuovo al termine, come si sente?”
Lui ha sorriso sornione come usa fare, col viso un po’ inclinato in avanti, le labbra appena sollevate e gli occhi che rilucono. “Stanco sicuramente, – risponde con enfasi – ma anche molto felice per il fatto che circa trentamila persone hanno potuto godere di oltre novantacinque eventi adatti a varie specie di spettatori e partecipanti!”
“C’è chi dice, – incalziamo – che la Pro Loco abbia di nuovo compiuto un passo più lungo della sua gamba?”
Scuote il capo e risponde di getto: “Le capacità organizzative della Pro Loco di Avezzano sono quasi immense! Credo che quest’anno, pur con i grossi limiti imposti dalle ristrettezze economiche, imputabili ai mancati contributi, la Pro Loco abbia dimostrato di essere in grado di saper ottimizzare i propri sforzi ed il risultato parla chiaro!”
Sorridiamo anche noi e la buttiamo lì: “Ma si dice che l’ottimo sia nemico del bene?”
Sorride ancora, divertito assai, e soggiunge: “Se si fa il bene, se soprattutto si fa bene il fare il bene, e lo si fa per gli altri, disinteressatamente, allora anche ottimizzare ha un senso…”
“Scuserà la domanda, – aggiungiamo – ma c’è chi dice che la Settimana Marsicana sia solo un caciarosamente disordinato evento grossolanamente nazional-popolare…”
Scuote il capo senza perdere la sua innata bonomia e allegria. “Credo, – risponde di getto – che la Settimana Marsicana, in questa edizione abbia dimostrato la capacità di offrire eventi popolari insieme ad eventi di elevatissimo valore culturale e basterebbe citare la lettura di Corrado Oddi che ha accompagnato l’evento al quale ha partecipato l’ex-presidente del Senato oppure l’evento del Volo del Coleottero e, ancora, il Moby Dick, straordinario, dell’Associazione Proteo, per fugare ogni dubbio! Ci sono state poi le mostre di pittura e di fotografia…”
“Ecco, appunto! – lo interrompiamo scusandoci per l’ardire – C’è chi dice che la mostra Together abbia registrato una flessione nella partecipazione rispetto allo scorso anno o alle edizioni precedenti…”
Alza le spalle con noncuranza e ribatte: “Nella prima edizione, Maurizio Lucci volle effettuare una sorta di conteggio degli artisti locali, un vero censimento, che nella seconda edizione si è consolidato. In questa, se pure c’è stata una flessione, si è trattato di un fatto fisiologico, legato ad un assestamento delle partecipazioni, ma anche al fatto che in agosto ci sono almeno altre tre rassegne che attingono allo stesso patrimonio di artisti locali…E Francesco Subrani, col suo impegno è riuscito a mettere insieme una mostra degna del catalogo Kalos e delle operazioni che vanno avanti con il prof. Pasqualone e con l’azione propositiva di Marsarte!”
“Ed il Premio Avezzano?” – osserviamo al margine della sua risposta. Alza un dito ammonitore e controbatte: “La Pro Loco non vuole occuparsi del Premio Avezzano, pur potendolo fiancheggiare… Quella è una cosa diversa…”
Approviamo la giusta risposta e torniamo un po’ indietro. “Abbiamo notato che l’area destinata allo street food quest’anno è stata più ordinata…”
Sorride di nuovo. “Ci sono stati meno partecipanti, – dice – però con un migliore controllo di qualità e quindi maggiore ordine…”
“Ma sembra, – proponiamo, forse un po’ polemicamente – che un politico della decaduta amministrazione abbia osservato che sarebbero calati i barbari su Villa Torlonia appena rifatta…”
Ride di cuore e risponde allegramente: “Critica senza fondamento! Il nostro servizio d’ordine ha vigilato bene e non ci sono stati esuberi!” “Piuttosto, – aggiunge dopo una brevissima pausa – la strada antistante la facciata principale del Palazzo Torlonia è divenuta un budello…”
Lasciamo la polemica e Ilio Leonio assente. “Una ultima domanda, caro prof., – aggiungiamo – ma volendo stilare un bilancio finale e consuntivo, che lasci immaginare anche il futuro della manifestazione, cosa si può dire?”
Ci pensa un po’ sopra e poi risponde guardando un punto nel futuro: “La settimana di quest’anno è stata di conferma per quanto riguarda l’interesse della gente… Sarebbe bello poter ricostruire il mondo delle settimane degli anni ’60, ma l’epoca attuale è diversa, la gente è diversa… Siamo stati in grado di incontrare, anzi, intercettare prima la gente e poi incontrarla ed è stato un successo e faremo di meglio, specie oggi che abbiamo di nuovo la sede istituzionale di Via Corradini che tornerà ad essere destinata alla sua attività storica… – fa una pausa e poi prosegue – Comunque, il futuro della Settimana Marsicana lo vedo un po’ meno avezzanese e più marsicano, infatti spero di coinvolgere anche gli altri sindaci della Marsica…”
Guardiamo insieme verso l’orizzonte lontano e consideriamo l’idea. Ci riscuote il canticchiare di qualcuno fuori dove stanno effettuando gli smontaggi. “La settimana marsicana è finita, e sono vivo e sono vivo…”
Scoppiamo a ridere insieme, e il prof. Leonio commenta: “E’ stata una gran fatica, abbiamo fatto davvero grandi cose e abbiamo conservato, pur nella stanchezza, l’umorismo…”
E’ così! Lo ringraziamo e lo salutiamo. “Ci vediamo nel 2020!” – dice.