CELANO – Si è svolto nell’Auditorium Enrico Fermi di Celano un convegno sul tema “Legalità e sicurezza a Celano e nella Marsica“, organizzato dall’associazione culturale Osvaldo Costanzi, presieduta dal dottore Ilio Nino Morgante e patrocinata dal Comune di Celano .
All’evento sono intervenuti il sindaco della città di Celano, Settimio Santilli, lo psicologo Cristiano Di Salvatore, la dottoressa Alberta Aracu, direttore dell’ ufficio servizi sociali del Tribunale per i minorenni di L’Aquila, il dottore Maurizio Maria Cerrato, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Avezzano e il professore Nazzareno Mascitti.
All’evento sono intervenuti il sindaco della città di Celano, Settimio Santilli, lo psicologo Cristiano Di Salvatore, la dottoressa Alberta Aracu, direttore dell’ ufficio servizi sociali del Tribunale per i minorenni di L’Aquila, il dottore Maurizio Maria Cerrato, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Avezzano e il professore Nazzareno Mascitti.
Erano inoltre presenti il presidente dell’associazione Avezzan’Europa dottore Brizio Montinaro, il luogotenente dei Carabinieri di Celano Pietro Finanza, il Dirigente Scolastico dell’Istituto Onnicomprensivo di Celano professore Massimo Pizzardi, la professoressa Vittoriana Ivone, l’assessore Barbara Marianetti e l’ex vice Sindaco Ezio Ciciotti e la Polizia Locale.
Alla presenza degli studenti di tutte le classi terze della scuola media e dei ragazzi che frequentano l’ultimo anno dell’Istituto tecnico economico Galileo Galilei di Celano, il convegno è stato aperto dall’ingegnere Settimio Santilli: “Esiste una sicurezza reale e una sicurezza percepita. Tra le due per me vi è un abisso, una differenza netta che va analizzata con lucidità, confronto e approfondimento tra tutti gli attori che possono essere coinvolti a dare un contributo in merito a un “problema” non uguale dappertutto”.
“Dal confronto, dall’ascolto delle altre Istituzioni ed autorità” – continua il sindaco di Celano – “puoi solo imparare e riflettere ulteriormente su quanto tu hai ancora da dare alla causa in sinergia con loro, le scuole e le famiglie. Fornisco un dato che spero sia utile a far capire cosa intendo per sicurezza reale: Celano come altri comuni marsicani, partecipò a un bando indetto secondo il decreto legge 20 febbraio 2017, n.14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, per sostenere i Comuni negli oneri derivanti dall’installazione di sistemi di videosorveglianza nell’ambito dei “Patti per l’attuazione della sicurezza urbana”, per le Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Presentammo un progetto di implementazione della Videosorveglianza attuale, approvato nell’ambito del tavolo sulla sicurezza provinciale in Prefettura.
La valutazione delle richieste di finanziamento venne fatta attribuendo il punteggio secondo i seguenti criteri:
a) indice di delittuosità della provincia, con attribuzione del punteggio più elevato alle province che superano l’indice medio di delittuosità su scala nazionale;
b) indice di delittuosità del comune, con attribuzione del punteggio più alto in ragione del superamento dell’indice di delittuosità della provincia;
c) incidenza dei fenomeni di criminalità diffusa registrati nell’area urbana da sottoporre a videosorveglianza, valutati secondo gli elementi comunicati dalla Prefettura-UTG.
Su 2.426 richieste dei comuni delle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sardegna, Puglia, Sicilia, Calabria, Celano si è classificata al 2.335esimo posto. Questo dato cosa significa per Celano?
Da una parte il dispiacere del non finanziamento, per il momento, del nostro progetto di implementazione della videosorveglianza attuale, seppur ritenuto eccellente dal tavolo della sicurezza in Prefettura, ma dall’altra che la sicurezza percepita è molto diversa da quella reale raffrontata ad altre realtà italiane e secondo indici e criteri uguali per tutti.
Con questo dato non voglio dire assolutamente che le Autorità preposte e le Istituzioni debbano sottovalutare, non affrontare il problema o addirittura affermare che il problema a Celano non esista, lungi da me dal pensare questo, ma voglio dare uno spunto di riflessione più obiettivo, più oggettivo, più coerente e consono con la realtà che viviamo e la immagine che le diamo”– conclude Santilli.
Tra i tanti interventi, ha colpito molto anche quello del del sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato, che ha raccontato ai ragazzi di fatti realmente accaduti e che ha seguito personalmente, come quello della vendita di alcool e spaccio di cocaina a minori,di locali sovraffollati che hanno portato ad indagini e provvedimenti giudiziari.
Molte altre sono state le tematiche affrontate dallo psicologo Cristiano Di Salvatore, quali ad esempio l’uso incontrollato del telefono cellulare da parte degli adolescenti, che come spiegato può diventare anche un mezzo per commettere reati, evidenziando soprattutto gli ultimi accadimenti di cronaca che hanno visto come protagonisti proprio dei minori che avevano nei loro smart phone immagini e scene pedo pornografiche.
Le tematiche affrontate nel corso del convegno hanno una importante rilevanza sociale. Molto più spesso ci troviamo ad ascoltare di eventi delittuosi compiuti soprattutto dai ragazzi, nella maggior parte dei casi minori.
Non a caso è stata scelta una platea di giovani per raccontare di esperienze che non si vivono molto più in là della nostra realtà. È a loro che è stata dedicata questa giornata con la speranza di aver lasciato un segno profondo, e con la speranza soprattutto, che le Istituzioni inizino ad accorgersi di quanto sia necessario iniziare a fare per coinvolgerli in progetti, centri di aggregazione, in attività che non li annoi…perché a volte sono proprio la noia e l’incoscienza a spingerli verso qualcosa di più grande, di sconosciuto e di proibito.
Alla presenza degli studenti di tutte le classi terze della scuola media e dei ragazzi che frequentano l’ultimo anno dell’Istituto tecnico economico Galileo Galilei di Celano, il convegno è stato aperto dall’ingegnere Settimio Santilli: “Esiste una sicurezza reale e una sicurezza percepita. Tra le due per me vi è un abisso, una differenza netta che va analizzata con lucidità, confronto e approfondimento tra tutti gli attori che possono essere coinvolti a dare un contributo in merito a un “problema” non uguale dappertutto”.
“Dal confronto, dall’ascolto delle altre Istituzioni ed autorità” – continua il sindaco di Celano – “puoi solo imparare e riflettere ulteriormente su quanto tu hai ancora da dare alla causa in sinergia con loro, le scuole e le famiglie. Fornisco un dato che spero sia utile a far capire cosa intendo per sicurezza reale: Celano come altri comuni marsicani, partecipò a un bando indetto secondo il decreto legge 20 febbraio 2017, n.14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, per sostenere i Comuni negli oneri derivanti dall’installazione di sistemi di videosorveglianza nell’ambito dei “Patti per l’attuazione della sicurezza urbana”, per le Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Presentammo un progetto di implementazione della Videosorveglianza attuale, approvato nell’ambito del tavolo sulla sicurezza provinciale in Prefettura.
La valutazione delle richieste di finanziamento venne fatta attribuendo il punteggio secondo i seguenti criteri:
a) indice di delittuosità della provincia, con attribuzione del punteggio più elevato alle province che superano l’indice medio di delittuosità su scala nazionale;
b) indice di delittuosità del comune, con attribuzione del punteggio più alto in ragione del superamento dell’indice di delittuosità della provincia;
c) incidenza dei fenomeni di criminalità diffusa registrati nell’area urbana da sottoporre a videosorveglianza, valutati secondo gli elementi comunicati dalla Prefettura-UTG.
Su 2.426 richieste dei comuni delle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sardegna, Puglia, Sicilia, Calabria, Celano si è classificata al 2.335esimo posto. Questo dato cosa significa per Celano?
Da una parte il dispiacere del non finanziamento, per il momento, del nostro progetto di implementazione della videosorveglianza attuale, seppur ritenuto eccellente dal tavolo della sicurezza in Prefettura, ma dall’altra che la sicurezza percepita è molto diversa da quella reale raffrontata ad altre realtà italiane e secondo indici e criteri uguali per tutti.
Con questo dato non voglio dire assolutamente che le Autorità preposte e le Istituzioni debbano sottovalutare, non affrontare il problema o addirittura affermare che il problema a Celano non esista, lungi da me dal pensare questo, ma voglio dare uno spunto di riflessione più obiettivo, più oggettivo, più coerente e consono con la realtà che viviamo e la immagine che le diamo”– conclude Santilli.
Tra i tanti interventi, ha colpito molto anche quello del del sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato, che ha raccontato ai ragazzi di fatti realmente accaduti e che ha seguito personalmente, come quello della vendita di alcool e spaccio di cocaina a minori,di locali sovraffollati che hanno portato ad indagini e provvedimenti giudiziari.
Molte altre sono state le tematiche affrontate dallo psicologo Cristiano Di Salvatore, quali ad esempio l’uso incontrollato del telefono cellulare da parte degli adolescenti, che come spiegato può diventare anche un mezzo per commettere reati, evidenziando soprattutto gli ultimi accadimenti di cronaca che hanno visto come protagonisti proprio dei minori che avevano nei loro smart phone immagini e scene pedo pornografiche.
Le tematiche affrontate nel corso del convegno hanno una importante rilevanza sociale. Molto più spesso ci troviamo ad ascoltare di eventi delittuosi compiuti soprattutto dai ragazzi, nella maggior parte dei casi minori.
Non a caso è stata scelta una platea di giovani per raccontare di esperienze che non si vivono molto più in là della nostra realtà. È a loro che è stata dedicata questa giornata con la speranza di aver lasciato un segno profondo, e con la speranza soprattutto, che le Istituzioni inizino ad accorgersi di quanto sia necessario iniziare a fare per coinvolgerli in progetti, centri di aggregazione, in attività che non li annoi…perché a volte sono proprio la noia e l’incoscienza a spingerli verso qualcosa di più grande, di sconosciuto e di proibito.