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5G: CORONAVIRUS, COMPLOTTI, FAKE NEWS E COSA BISOGNA DAVVERO SAPERE

Redazione di Redazione
23 Aprile 2020
in Ambiente, Blog
Tempo di lettura: 4min lettura
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5G: CORONAVIRUS, COMPLOTTI, FAKE NEWS E COSA BISOGNA DAVVERO SAPERE
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di  ing. Pasquale Di Giacinto

In quest’ultimo periodo si sente tanto parlare di 5G e coronavirus, di un loro possibile legame… ma sarà davvero così? Ovviamente la risposta è NO, in quanto come possono le onde elettromagnetiche creare un virus? Se fosse stato così sarebbero nati nuovi virus anche mediante l’uso del 4G, del 3G… dai tralicci della corrente e dagli elettrodomestici che tutti abbiamo… Quindi occhio alle fake news…
Ciò che invece è da considerare e riflettere è il fatto che, all’accensione delle prime antenne del 5G si siano verificati strani casi di caduta di stormi interi di uccelli morti al suolo in diverse località (dall’Olanda a Roma). I cittadini hanno iniziato a preoccuparsi ed affermare che la colpa sia stata delle onde elettromagnetiche generate dalle stazioni radio base del 5G ma queste sono state subito scagionate… il fatto che questo avvenimento non sia dipeso dal 5G però, non è stato mai dimostrato scientificamente, anche perché le carcasse rinvenute non presentavano alcun segno di trauma.
Ma facciamo un breve passo indietro, cosa sono le onde elettromagnetiche?
È un dato di fatto che ogni tipo di dispositivo elettrico produca onde elettromagnetiche, quindi dagli elettrodomestici, ai cellulari, alle stazioni radio base (le cosiddette antenne di telefonia), ai ripetitori, agli amplificatori di segnali.  TUTTI questi dispositivi producono onde elettromagnetiche e quindi, campi elettromagnetici.
L’onda (in fisica determinata come un’oscillazione periodica) genera la frequenza, che viene misurata in Hertz (Hz).
Le particelle di carica elettrica positiva e negativa che compongono la materia (quindi l’atomo) generano con la loro attrazione un campo elettrico e una volta dotate di carica elettrica con il loro movimento danno vita a un campo magnetico. Questo esercita forza su altre particelle in movimento che, crescendo nella loro interazione e frequenza, costituiranno un campo elettromagnetico che si propaga sotto forma di “onde elettromagnetiche”. Le misurazioni effettuate negli anni dalla comunità scientifica e dalle associazioni medico-sanitarie delle emissioni delle suddette dai vari apparecchi elettronici sono le seguenti:
a) campi a frequenza molto bassa (fino a 300 hertz), sono generati dai dispositivi elettrici presenti nelle nostre case;
b) campi a frequenza intermedia (tra 300 hertz e 10 megahertz), sono generati dai computer;
c) campi a radiofrequenza (da 10 megahertz a 30 gigahertz), sono quelli prodotti da radio, televisioni, antenne per la telefonia cellulare e forni a microonde.


L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici del gruppo c) a radiofrequenza (CRF) come cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come possibilmente cancerogeni per gli esseri umani poiché non ci sono abbastanza riscontri a lungo temine nell’uomo in quanto sono tecnologie relativamente recenti. Comunque si sono verificati molti casi di cancro in persone abitanti nei pressi delle antenne radio base e ci sono stati parecchi studi in laboratorio da università italiane e straniere autorevoli che hanno mostrato un aumento significativo di forme di cancro rare come Schwannomi del cuore nei ratti (studi fatti sui ratti perché il loro corredo genetico è simile a quello umano) tenendoli in esposizione continuata alle onde elettromagnetiche create dal 3G. Quindi è più che giustificata la paura delle persone per l’avvento di questa nuova tecnologia.
Il 5G però non va demonizzato in assoluto in quanto in Cina si è visto come questo abbia avuto un ruolo fondamentale in due grandi città nel velocizzare le comunicazioni durante il periodo di maggior diffusione del coronavirus tra medici e ospedali e che abbia facilitato scambi di notizie tra associazioni… Però bisogna considerare che l’utilità del 5G in questo caso sia stata MEDICO-SCIENTIFICA in un territorio vasto come la Cina ed in una situazione di estrema emergenza da pandemia…
La domanda è: ha davvero utilità sfruttare questa tecnologia per velocizzare la connessione nella nostra amata Marsica? Ha senso ricorrere a questa tecnologia e aumentare a dismisura l’entità dei campi elettromagnetici con l’arrivo di centinaia di nuove stazioni radio base (perché l’aumento di frequenza comporterà diminuzione della gittata e di conseguenza anche in piccoli comuni sarà necessaria l’installazione di molte antenne radio base per garantire una copertura a 26-30Ghz costante) per velocizzare i download (scaricamento) e gli upload (caricamento) dei dati da e nella rete? Conviene davvero adoperare una nuova tecnologia di cui si sa ancora troppo poco dei possibili effetti collaterali sull’uomo e sugli organismi viventi per il controllo in remoto di un frigorifero o di un forno?

Scientificamente NON E’ STATO ASSOLUTAMENTE DIMOSTRATO che le onde elettromagnetiche del 5G siano innocue per l’uomo, anzi…
Per il momento quindi, la cosa più sensata da fare sarebbe non farsi prendere dall’entusiasmo della rete ultraveloce ed attendere studi e conferme scientifiche che il 5G sia innocuo. Sorge, inoltre, un altro dubbio sull’avvento del 5G: quello di un aumento esponenziale di connessioni e di traffico dati da e nella rete e quindi intercettabile da hacker (le reti di telefoni mobile in 5 G avrebbero bug e vulnerabilità che permetterebbero agli hacker di spiare gli utenti…di sapere con esattezza quanti messaggi inviano, a chi li inviano, la posizione del mittente e quella del destinatario mediante geolocalizzazione e violare dunque il diritto alla privacy che ha ognuno di noi).
In particolare, la vulnerabilità che sembra essere più pericolosa è conosciuta con il nome in codice Torpedo (acronimo di TRacking via Paging mEssage DistribuitiOn) e sfrutta un errore del protocollo di Paging. Questa tecnologia viene utilizzata dagli operatori per segnalare allo smartphone o al cellulare che sta per ricevere una chiamata o un messaggio di testo. Se si avviano e annullano diverse chiamate in un breve lasso di tempo, è possibile attivare il paging senza che l’apparecchio telefonico inizi a squillare. Questo permette anche di geolocalizzare il cellulare e rende possibile l’attivazione di altri due bug. Non solo: con Torpedo, i cybercriminali potrebbero anche inviare falsi SMS a nome dell’intestatario del numero o bloccare la ricezione di SMS e compiere altre nefandezze…)
Lasciamo dunque che il 5G prima dei relativi accertamenti (sulla sicurezza per la salute dell’uomo, per la fauna e per la privacy degli utenti) sia limitato ad essere utilizzato con parsimonia e solo a scopo MEDICO-SCIENTIFICO nelle grandi città, valutando attentamente i siti di ubicazione delle nuove stazioni radio base, lontano dai centri abitanti e nel pieno e completo rispetto di TUTTE LE NORMATIVE E LEGGI CHE RIGUARDANO LE TELECOMUNICAZIONI IN ITALIA, effettuando controlli accurati e periodici sulle emissioni delle onde elettromagnetiche e dei campi elettromagnetici generati dalle suddette!

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Tags: 5GAgenzia Internazionale per la Ricerca sul CancroCORONAVIRUSMEDICO-SCIENTIFICAonde elettromagnetiche

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