ROMA – NSC scrive al Comando Generale per denunciare atipiche procedure nell’attuazione dei protocolli relativi alla sorveglianza attiva prevista nei casi di contagio e controllo che hanno visto Colleghi “costretti” a ricorrere a licenze ordinarie/speciali invece della licenza straordinaria prevista dall’articolo 87 comma 1 del DL 18/2020.
In diversi Comandi i controlli sanitari non sono stati eseguiti su tutti i Colleghi (dimenticando che anche in un Comando Provinciale non c’è una separazione di contatto tra i vari reparti, con l’obbligo di eseguire i controlli su tutti i militari/civili che lavorano nello stesso stabile), mentre le persone sotto controllo non sono state poste in sorveglianza attiva, contravvenendo ai più semplici criteri di contenimento e/o di ostacolo alla divulgazione del virus, consentendo la libera circolazione di chi è in attesa dei risultati dei test.
Abbiamo chiesto che dove ci siano stati (e ci saranno) casi positivi, vengano eseguiti immediatamente i controlli clinici (tamponi) a tutto il personale che lavora nello stabile e che, in attesa del responso clinico, vengano posti in sorveglianza attiva e nella licenza straordinaria specifica, e che vengano sistemate tutte le assenze che non siano state registrate secondo i decreti legislativi, in modo da consentire le eventuali procedure di eventuali riconoscimenti e/o rimborsi economici. Bisogna non trascurare i meccanismi che consentono gli eventuali indennizzi previsti dalla legge e dalla polizza UNIPOL SAI pagata da tutti i Colleghi che versano mensilmente al FAPP,
Nella stessa lettera il Nuovo Sindacato Carabinieri esprime preoccupazioni circa la gestione delle cause di servizio relative ai casi COVID19, che sembrano aver preso una strada non chiara e contraria alla tutela dei diritti e del giusto riconoscimento dei Colleghi che sfortunatamente sono stati colpiti dal Virus (al 27/09/2020 abbiamo avuto 973 Carabinieri contagiati, con dieci dei nostri Colleghi deceduti). L’Ufficio Consulenza Medicina Legale e Pensionistica di questo Sindacato testimonia che le procedure attuate per il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio risulterebbero inadeguate e lontane da una risposta immediata e certa, evidenziando che dal mese di marzo quasi nessuno è riuscito ad ottenere il riconoscimento della dipendenza e del risarcimento dell’equo indennizzo, Colleghi deceduti compresi, contravvenendo ai termini di legge previsti dal D.P.R. 461/01.
NSC chiede al Ministro della Difesa che venga istituita immediatamente una commissione con la partecipazione di rappresentanti di questo Sindacato per monitorare attentamente l’iter che va dal contagio all’indennizzo, in modo da garantire una giusta, tempestiva e indispensabile tutela di ogni diritto alla Salute, accelerando le procedure di riconoscimento per Vittime del Dovere e del Servizio nonché il conseguente equo indennizzo.
[su_note note_color=”#FFFF66″ text_color=”#333333″ radius=”3″]COMUNICATO STAMPA[/su_note]