L’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’ Humanitas, in una intervista alla Stampa, lancia l’allarme: “Sono convinto che non dobbiamo parlare solo di coronavirus, il che non vuol dire abbassare la guardia, ma non ripetere gli errori della prima fase. I numeri sul cancro sono drammatici. Nei mesi scorsi abbiamo perso un milione e mezzo di esami senologici e ci sono dati simili su altri tumori. Le persone hanno paura di ospedali e ambulatori e questo provoca danni enormi, mentre tutto si può fare in sicurezza”.
Nei giorni scorsi l’allarme era arrivato dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom). Nei primi cinque mesi del 2020, secondo una stima dell’Osservatorio nazionale screening, sono stati eseguiti circa 1,4 milioni esami di screening in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dati che significano la diminuzione di nuove diagnosi di tumore al seno (2.099 in meno) e del colon-retto (611 in meno) e una mancata individuazione delle lesioni, spia di quest’ultima neoplasia (quasi 4mila adenomi avanzati del colon retto non diagnosticati) o del cancro alla cervice uterina (1676 lesioni in meno rilevate).
Il compito delle istituzioni dovrebbe essere quello di potenziare la telemedicina e di creare percorsi di collaborazione con la medicina del territorio.