AVEZZANO – Era venerdì 16 ottobre quando, ad un incontro per stabilire l’entrata in funzione del drive through posizionato all’Interporto, alla presenza dei vertici della Asl1, la dottoressa Sabrina Cicogna e delle Istituzioni marsicane, il Sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, chiedeva che fine avesse fatto la macchina per processare i tamponi del coronavirus destinata alla Marsica e mai arrivata.
Alla domanda, la direzione aziendale, aveva riferito che l’apparecchiatura, fornita dalla ditta americana Abbott, era bloccata in qualche dogana degli States e che, successivamente, era stata inviata in Brasile dove se ne aveva più necessità. Dall’inizio della seconda ondata Covid, largamente prevista, si sono susseguite solo scuse ma dell’arrivo del macchinario nemmeno l’ombra.
“In realtà – precisa il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio – il macchinario non arriverà mai perché abbiamo scoperto che non è stato più ordinato. La direzione della Asl ha deciso di acquistare due macchine (una definita di backup, in caso di rottura di quella in servizio) e dirottarle all’ospedale dell’Aquila. Ancora una volta ribadisco che il macchinario va acquistato e anche velocemente. La Marsica necessita di un macchinario capace di automatizzare una parte del processo di analisi e di aumentare notevolmente il numero dei referti giornalieri. Ricordo che gli esperti hanno sempre ribadito che, in attesa del vaccino, l’unico strumento che permette di salvare delle vite è la prevenzione ed il tracciamento immediato dei casi positivi”.
“Ritengo tale questione – ha sottolineato – cruciale nella corretta gestione della pandemia nella Marsica che richiede un cambio di gestione urgente”.
La verità sarebbe stata tenuta nascosta fino ad oggi sia dal direttore generale della Asl1, Roberto Testa, e dallo stesso presidente della Regione, Marco Marsilio, che in un incontro con la stampa, avvenuto il 4 Novembre scorso all’ospedale di Avezzano, ha ribadito: “La macchina è bloccata negli Stati Uniti”.
Ad oggi, non siamo in grado di capire che fine abbia fatto lo strumento, sempre che la verità sia dalla parte della Regione, e ci chiediamo, a questo punto, se sia possibile fare una “forzatura” per sdoganare e sbloccare questa situazione di stallo.
Mentre, se fosse vero il contrario e si avvalorasse il fatto che non sia mai stata ordinata, per quanto tempo intendono, le Istituzioni, prendersi gioco della salute dei cittadini?