La recente approvazione del decreto Milleproroghe ha fatto slittare al 2023 l’obbligo del passaggio al mercato libero dell’energia per i consumatori italiani e quindi il definitivo superamento del mercato a maggior tutela. Questa novità ha delle ripercussioni tangibili sugli italiani che adesso hanno più tempo per effettuare il passaggio al mercato libero.
Le differenze fra mercato libero e tutelato
Ci sono delle sostanziali differenze fra il mercato libero e quello a maggior tutela. In quest’ultimo caso le tariffe di luce e gas vengono stabilite ogni tre mesi dall’ARERA, ovvero l’autorità per l’energia. Sulla base di determinati fattori, infatti, l’ARERA calcola il nuovo prezzo delle risorse energetiche, aumentandolo o diminuendolo in percentuale a seconda delle evoluzioni del mercato energetico. Per fare un esempio concreto, la crisi derivata dalla pandemia aveva fatto calare il costo di luce e gas lo scorso anno, mentre la ripresa del mercato energetico di inizio 2021 lo ha fatto lievitare nel primo trimestre di quest’anno. All’interno del mercato libero, invece, ogni player ha la possibilità di stabilire da sé le proprie tariffe, di conseguenza si crea una situazione più favorevole per i consumatori, per via di un regime di tipo concorrenziale, senza prezzi stabiliti a monte dall’autorità. Così si ha quindi la possibilità di scegliere la migliore offerta di luce e gas, configurando l’opzione più adatta tra quelle presenti sui siti dei fornitori. Questo è il senso ultimo della concorrenza: porre i consumatori di fronte a una vasta scelta che permette di selezionare la tariffa più congeniale a rispondere alle proprie esigenze. Chi vuole approfittare di questa situazione, non dovrà per forza attendere il passaggio obbligatorio nel 2023 ma ha già oggi la possibilità di scegliere un fornitore attivo nel mercato libero dell’energia.
Cosa succede se non si sceglie entro la scadenza?
Se si arriva alla scadenza della deadline senza aver ancora effettuato il passaggio dal mercato a maggior tutela a quello libero, verrà comunque garantita la continuità di fornitura dei servizi energetici. In altre parole, non ci si ritroverà senza luce e senza gas. Il consumatore viene quindi lasciato libero di scegliere il nuovo fornitore, considerando che il recesso con il precedente sarà del tutto gratuito al momento della chiusura ufficiale del mercato tutelato.
In conclusione, anche se lo slittamento ha colto un po’ tutti di sorpresa, a conti fatti per i consumatori non cambia nulla. Chi desidera risparmiare può infatti passare anche adesso al mercato libero senza alcun problema.