CELANO – È stata eseguita nella mattinata di oggi, giovedì 6 maggio, a quasi tre mesi dai fatti di cronaca che hanno interessato il Comune di Celano, un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 5 funzionari comunali. I dipendenti, che risultavano già indagati dal 22 febbraio scorso, hanno ricevuto, quindi, la notifica della sospensione dal loro impiego solo nella giornata odierna.
“I reati contestati a vario titolo sono: “tentato peculato”, “turbata libertà degli incanti” e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” – come si legge in una nota inviata alla stampa dai carabinieri del Comando Provinciale di L’Aquila.
“La misura, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano Maria Proia, è collegata all’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo e coordinata dal pubblico ministero di Avezzano Lara Seccacini, che ha portato lo scorso 22 febbraio all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di 25 persone tra amministratori e funzionari comunali del Comune di Celano, liberi professionisti e imprenditori, residenti nella Province di L’Aquila, Roma, Teramo e Pescara e che aveva previsto l’arresto del sindaco e del vicesindaco di Celano, del segretario comunale, di tre dirigenti comunali, di un imprenditore e di un libero professionista, per condotte antigiuridiche, finalizzate all’indebita percezione ed erogazione di fondi comunali a liberi professionisti e imprenditori operanti nella Marsica.
Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto che i cinque soggetti colpiti oggi dalla misura abbiano “attivamente collaborato con gli altri indagati nella commissione dei reati e siano inseriti nel sistema corruttivo dell’amministrazione celanese” e che ci sia quindi pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.
I cinque funzionari sono quindi sospesi dal loro impiego per periodi che vanno da due a sei mesi”.
Dagli atti del Tribunale del Riesame si legge ed evince che “peraltro il termine delle indagini appare scaduto“, in che maniera, pertanto, i soggetti indagati si sarebbero potuti rendere protagonisti di “inquinamento probatorio”?
Ed ancora, dal 22 febbraio scorso alla data odierna, gli stessi non avrebbero potuto reiterare il reato? Perchè allora, nei confronti di questi dipendenti comunali, si è proceduto solo ora ad applicare le misure cautelari?
È bene altresì ricordare che nessuna delle persone coinvolte nell’inchiesta risulta essere indagata per corruzione, tanto meno è stata trovata alcuna tangente a carico degli stessi.