TAGLIACOZZO – In una nota stampa, il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, denuncia alcune carenze importanti della Asl1 e della Regione Abruzzo nel centro vaccini di Tagliacozzo. L’ultima di oggi, 7 maggio, è che neanche più il 118 effettuerà il trasporto dei vaccini al mattino da Avezzano a Tagliacozzo, con ulteriore disagio e aggravio di incombenze e esponsabilità per il Volontariato che opera nel Centro. È dal 1º aprile scorso, quando si decide di accentrare il servizio di farmacia nel nosocomio di Avezzano che la preparazione e la fornitura di vaccini subisce ritardi, a volte di ore.
Lo scorso 5 maggio, improvvisamente si è interrotto il servizio di pronto intervento che era assicurato dalla presenza dell’unità di emergenza 118 presso il centro Vaccini e proprio in quel giorno di mercoledì una signora si è sentita male ed è stata soccorsa con ritardo. Sembra che “il taglio” sia stato operato a mezzo di un provvedimento della Giunta regionale d’Abruzzo.
Ripetute richieste, da parte dell’Amministrazione comunale e da parte degli operatori del Centro per tornare ad una calendarizzazione durante le ore del giorno delle convocazioni di coloro che devono ricevere il vaccino, sono rimaste a tutt’oggi inevase. Cosicché le persone vengono convocate tutti insieme, all’apertura dell’Hub vaccinale, procurando lunghe ed estenuanti attese, congestione del traffico in prossimità del Palazzo ducale e naturalmente un aggravio di stress al personale in servizio e ai Volontari che cercano di tenere buoni i cittadini.
“La disponibilità dell’Amministrazione comunale e dei gruppi di volontariato”, dichiara il Sindaco Vincenzo Giovagnorio, “è totale in questa fase delle operazioni di vaccinazione, ma di settimana in settimana purtroppo riscontriamo sempre nuove problematiche che nascono da chi dovrebbe essere organizzatore principale e dalla funzione politica regionale.
Tutto questo non è più concepibile e non si tratta che «Tagliacozzo si lamenta sempre», come qualcuno improvvidamente ha detto; si tratta che qui le cose si fanno con precisione e senso di responsabilità. E così dovrebbe essere a maggior ragione per la Asl, affidataria delle operazioni di vaccinazione, e della Regione Abruzzo per le proprie competenze politiche, che, con inedita maleducazione istituzionale non si è mai degnata di dare cenni di riscontro al sottoscritto”.