PESCARA – Prosegue l’intensificazione dei servizi di controllo del territorio e di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti da parte della Guardia di Finanza di Pescara.
Negli ultimi mesi – nonostante il costante impegno profuso in numerosi servizi su strada finalizzati a far rispettare i D.P.C.M. emanati per far fronte all’emergenza epidemiologica – le pattuglie del Gruppo della Guardia di Finanza di Pescara non hanno mai perso di vista il controllo del territorio in senso stretto, anche verso il fenomeno del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, specie nel fine settimana.
E proprio durante uno di questi servizi, pattuglie di baschi verdi hanno controllato a Città Sant’Angelo, presso un conosciuto distributore di carburanti, una Ford Focus condotta da un cittadino albanese di 46 anni.
L’evidente stato di agitazione palesato dal cittadino del Paese delle Aquile ha spinto i baschi verdi ad approfondire il controllo con l’ausilio di un’unità cinofila, che intervenuta sul posto ha segnalato con insistenza la presenza di sostanza stupefacente sotto il vano cruscotto anteriore dal lato del passeggero.
All’interno del cruscotto, prontamente smontato dalla pattuglia operante, è stato rinvenuto un involucro di cellophane sottovuoto, ricoperto di un palloncino in gomma, contenente circa mezzo chilo di cocaina. Un confezionamento ad arte, appositamente realizzato al fine di sfuggire al fiuto dei cani antidroga, che però non è servito ad ingannare il super addestrato e splendido pastore tedesco Dafny, non nuovo protagonista di analoghi interventi.
L’insospettabile corriere albanese, privo di precedenti specifici per traffico di sostanze stupefacenti, è stato sottoposto a perquisizione personale ed è stato portato in caserma per gli ulteriori approfondimenti del caso.
Le Fiamme Gialle di Pescara hanno proceduto al sequestro del veicolo utilizzato per il trasporto, oltre che del mezzo chilo circa di cocaina.
Avvisato il P.M. di turno competente e stante la gravità del reato, il corriere è stato tratto in arresto per il reato di traffico e spaccio di stupefacenti previsto e punito dall’art. 73 del D.P.R. 309/90, ed infine tradotto in carcere.