L’AQUILA – “Inorridisco davanti all’ipocrisia delle argomentazioni con cui gli esponenti di Fratelli d’Italia Testa, Quaglieri, Liris e D’Annuntiis mi rispondono riguardo al progetto di legge sui bambini mai nati, provando a difendere l’indifendibile”. Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi in merito al testo di Fratelli d’Italia che prevede che, per ogni aborto che si verifichi prima delle 28 settimane e dopo i 90 giorni, sia disposto il seppellimento dall’Asl in una specifica area cimiteriale, anche qualora i genitori non provvedano o non lo richiedano.
“Ci vorrebbero far credere che la loro sofferenza sia maggiore di quella che provano i genitori in caso di aborto, e per tale motivo dovrebbe essere la Asl a prendere decisioni al loro posto. Una cosa inaccettabile. Se un deficit di comunicazione esiste, allora dovrebbero denunciare il fatto all’Assessore alla Sanità Verì, che fa parte della loro stessa coalizione, e chiederle di intervenire. Sicuramente la soluzione non è un progetto di legge che invade la vita privata dei cittadini nei momenti di sofferenza e fragilità. Leggo poi un riferimento esplicito alla legge 194 senza che io avessi affermato alcunché al riguardo: scuse non richieste difficili da comprendere se si ha la certezza di essere nella ragione. Invito gli esponenti di Fratelli d’Italia a non buttarla in caciara, soprattutto su un argomento così delicato, e ad avere il buongusto di vergognarsi in silenzio per il testo presentato”.
“La completa assenza di attenzione verso i diritti delle donne era già emersa nel febbraio scorso quando, con una circolare, Regione Abruzzo complicava l’accesso al farmaco per l’interruzione di gravidanza, raccomandandone l’uso in ospedale e non nei consultori. Il progetto di legge sui bambini mai nati non è altro che il prosieguo di questa politica, che preferisce puntare il dito contro le donne abruzzesi piuttosto che aiutarle e sostenerle nei momenti di estrema fragilità. Eppure ci sarebbero una marea di iniziative che il centrodestra potrebbe prendere per una seria difesa dei diritti civili e per promuovere iniziative di parità di genere. Invece, puntualmente, scelgono di guardare in direzione opposta”.
“Io utilizzerò ogni strumento a mia disposizione per oppormi in aula a questo progetto di legge vergognoso. Non possiamo riportare l’Abruzzo nel passato, non possiamo ignorare tutte le conquiste ottenute. È il momento di guardare avanti e aumentare tutele e aiuti, non quello di fare imposizioni antistoriche”, conclude.