TAGLIACOZZO – Prescindendo dalla forma di educazione, che ancor più sarebbe dovuta tra i responsabili delle istituzioni pubbliche, se un sindaco scrive al direttore generale, al direttore sanitario e al direttore amministrativo di un’azienda sanitaria locale per sollecitare interventi al fine di dare soluzioni ad importanti problematiche riguardanti la salute pubblica, avrebbe diritto ad una risposta ufficiale, così come i responsabili della direzione sanitaria aziendale avrebbero il dovere di formulare la stessa in tempi celeri e nel rispetto delle prerogative spettanti ai primi cittadini come primi autorità sanitarie dei territori a loro affidati.
Il Sindaco di Tagliacozzo, a nome dell’Amministrazione comunale, lo scorso 26 maggio aveva inviato una dettagliata nota, avente ad oggetto “Presidio ospedaliero “Umberto I” di Tagliacozzo – segnalazione criticità e richieste”, a tutt’oggi la Direzione generale della Asl1 Abruzzo non ha dato cenno di risposta.
Nella nota si legge “che con convinta disponibilità la struttura del Presidio ospedaliero “Umberto I” di Tagliacozzo, nelle persone dei medici, degli infermieri e del personale socio sanitario, con il supporto dell’Amministrazione comunale, si sono prestati a svolgere, durante il periodo di emergenza sanitaria, ufficialmente terminato il 31 marzo u.s. (due mesi fa), un importantissimo servizio con la RICONVERSIONE TEMPORANEA in “ospedale covid”, con notevole risparmio economico, nonché di personale medico e paramedico da parte dell’Azienda. Che tale attività è stata svolta con abnegazione e professionalità, nonché senso di alta umanità, da parte di tutto il Personale sanitario, pur nei disagi dovuti alla frequente mancanza di presidi, all’obsolescenza di apparecchiature o addirittura alla inutilizzabilità delle stesse o di infrastrutture a causa di danneggiamenti a cui non si è mai posto rimedio, per cui l’Azienda fino ad ora non ha inteso provvedere – ad esempio – al ripristino del funzionamento dell’ascensore ‘montalettighe’, che costituirebbe la valida e legittima alternativa all’unico ascensore tutt’ora funzionante. Che a motivo della destinazione della struttura a “ospedale covid”, anche il servizio dell’Ospedale di comunità, situato al terzo piano del Presidio, è dismesso ormai da troppi mesi, impedendo la validissima e imprescindibile, per il nostro Territorio, funzione di ricovero da parte dei Medici di base”.
Ciò premesso, circa la prospettiva accennata dalla Direzione generale aziendale e cioè che il nostro Presidio ospedaliero “Umberto I” potesse proseguire per ulteriori 3 o 4 mesi la funzione di “ospedale covid”, l’Amministrazione comunale della Città di Tagliacozzo manifesta l’assoluta contrarietà a tale scelta, da considerarsi oltremodo lesiva e dannosa sia per gli interessi dell’intero territorio marsicano sia per la corretta erogazione dei livelli minimi di assistenza da garantire alla cittadinanza.
Non serve rimarcare che il territorio comunale, in vista della stagione estiva, subirà un incremento di presenze che tocca annualmente punte anche di 40.000 persone, inoltre il presidio ospedaliero di Tagliacozzo serve un bacino di utenza molto più vasto, comprensivo dei comuni della Marsica occidentale (quasi tutti a vocazione turistica), e ulteriori territori limitrofi (Lazio orientale, Valle Roveto, Cicolano, ecc.).
Ad avvalorare l’importanza che la struttura dell’Umberto I torni al più presto funzionante a pieno regime c’è la situazione quanto mai delicata dell’ospedale di Avezzano, che, ad oggi, non riesce a smaltire la richiesta dell’utenza, con attese infinite e personale non sufficiente e che non potrebbe mai fronteggiare l’incremento esponenziale previsto per i mesi di giugno luglio e agosto nel territorio marsicano che da sempre vanta grandi centri di attrazione turistica.
Si è voluto portare inoltre all’attenzione della Direzione Aziendale che i servizi di riabilitazione, per cui la struttura è un’eccellenza nell’ambito provinciale e regionale, risultano sospesi da un troppo considerevole numero di mesi comportando di fatto, per il personale medico, infermieristico e socio sanitario, una sorta di demansionamento o dequalificazione delle loro caratteristiche professionali che a tutt’oggi sta degenerando, causa anche stress psico-fisico, in situazioni di sfinimento e demoralizzazione, sottolineando, a riguardo, che le persone ricoverate sono attualmente nel numero di sole 3 unità! Un’intera struttura ferma per 3 persone, bisognose della somministrazione di una terapia, servizio che, con la giusta organizzazione, potrebbe essere effettuato a domicilio dalle USCA, con una riduzione evidente dei costi di gestione e la possibilità di utilizzo dei posti letto.
Di contro, risulta invece che la clinica privata “Nova Salus” di Trasacco risulta gravata di numerosi ricoveri per riabilitazione, essendo l’unica struttura capace di supplire nel comprensorio marsicano alle funzioni espletate dall’Ospedale di Tagliacozzo, ante riconversione, arrecando di fatto una spesa di molto maggiore per la ASL e ai cittadini evidenti disagi di ordine economico, logistico e organizzativo. Nella sua nota, si evidenzia, tra l’altro, che potrebbe essere utilizzata allo scopo di ricoveri covid, la struttura del G8 in L’Aquila, attrezzata durante l’emergenza pandemica con profusione di risorse pubbliche come ospedale covid di alta specializzazione, che attualmente risulta inutilizzata e vuota.
Il Sindaco e l’Amministrazione comunale richiedono infine nella loro dettagliata nota:
– l’interruzione dei ricoveri covid alla data del 19 giugno p.v., onde permettere la ripresa delle ordinarie funzioni riabilitative e servizi ad esse connessi per il periodo estivo, a far data dai primi giorni di luglio;
– la consequenziale riapertura dell’Ospedale di comunità;
– il ripristino dell’ascensore ‘montalettighe’ che, come già detto nelle premesse, costituisce l’unica alternativa al solo ascensore tutt’ora funzionate;
– l’essenziale potenziamento del servizio di dialisi nei mesi di luglio e di agosto, in vista dell’incremento delle presenze e a supplenza della precarietà e della saturazione delle strutture private e pubbliche del circondario.
L’ Amministrazione ha sempre dimostrato collaborazione e buona volontà nel difficilissimo periodo dell’emergenza sanitaria, sia cercando di far comprendere alla popolazione, assolutamente contraria alla conversione del presidio ospedaliero in ospedale covid, la necessità di sostegno e di aiuto alla ASL, sia per il grande contributo alla battaglia contro la pandemia dato dal Centro vaccinale del Palazzo ducale di Tagliacozzo, quasi completamente gestito da Volontari locali (Protezione civile, Croce Rossa Italiana e Associazione nazionale Carabinieri), interamente allestito e sostenuto economicamente dal Comune.
“Consapevoli dell’assoluta autonomia decisionale in capo all’Azienda Sanitaria Locale, – conclude il Sindaco nella sua nota – ribadiamo, anche per le motivazioni di sopra rimarcate, che la Direzione generale non può prescindere da un leale, continuo e necessario confronto con le civiche e locali Amministrazioni e altre forze politiche del Territorio, per cui, fin da ora, riceviamo adesioni alle nostre istanze”.