”Dal nuovo gruppo di lavoro della associazione, coordinato dal Presidente Nazionale Raffaele Zinno si e’ deciso di porre le basi per una
serie di interventi e iniziative che hanno al centro degli obiettivi il rischio clinico e la tutela della persona”. Cosi’, Omar Favoriti, nuovo vicepresidente del Psaf,
l’Associazione Scientifica delle Professioni sanitarie, assicurative e forensi, accreditata presso il Ministero della Salute, ha illustrato la strada che intende
intraprendere l’Associazione che si prepara ad essere ”ancor di piu’ un punto di riferimento per i suoi associati”. Dopo aver spiegato come l’informazione
e la comunicazione sono due cardini importanti per gli associati con l’introduzione di newsletter periodiche e il nuovo sito web, Favoriti e’ entrato nel
merito spiegando le iniziative del Psaf. ”Si sta lavorando a due importanti progetti – ha sottolineato – che rafforzano il nostro ruolo istituzionale in Italia e in
Europa. Si svolgeranno infatti a Roma il prossimo 1 e 2 dicembre – ha annunciato il vicepresidente del Psaf – gli Ica Days in collaborazione con l’Hcrm l’associazione
scientifica di risk manager e con Community Media Network ‘Disinfezione.org’, che hanno l’obiettivo di portare all’attezione del mondo sanitario e al tavolo del
prossimo governo, il preoccupante livello delle infezioni correlate all’ assistenza, come anche gia’ segnalato dall’ Oms”. Il secondo progetto che partira’ nel
prossimo mese di settembre prevede la costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare e trasversale per ”l’armonizzazione di tutte le leggi e le linee guida
nazionali in ambito di gestione del rischio clinico e che ponga le basi per unica normativa europea”.
“Questi due progetti – ha fatto presente Raffaele Zinno, Presidente Nazionale di PSAF – si pongono l’obiettivo di porre le basi per una garanzia di salute a livelli
minimi accettabili per ogni persona in qualsiasi paese d’Europa, nel rispetto della dignità dell’uomo e garantendo i livelli di sicurezza delle cure anche al riparo
minimi accettabili per ogni persona in qualsiasi paese d’Europa, nel rispetto della dignità dell’uomo e garantendo i livelli di sicurezza delle cure anche al riparo
dalle maggiori cause che determinano le infezioni di cui errore umano e scarsa formazione sono sicuramente due fattori determinanti”.