TAGLIACOZZO – Domani, 9 Agosto 2022, ore 21.15 presso il monumentale Chiostro di San Francesco
l’Orchestra Sinfonica Abruzzese porta sul palco di Tagliacozzo un suggestivo “opera gala”
che attraversa la storia dell’opera mondiale con la straordinaria voce di Ripalta Bufo, tra
le più interessanti soprano della sua generazione, il violoncello di Silvano Fusco del
Teatro di San Carlo di Napoli e la direzione del famoso maestro internazionale Martins
Ozolins.
Un programma spettacolo da Bernstein a Offenbach, da Mozart a Donizetti con arie
vorticose e sinfonie accattivanti per uno dei programmi più interessanti del Festival.
Silvano Fusco, tra i più celebri violoncellisti della sua generazione, più volte ospite di
Tagliacozzo Festival, torna nella rassegna insieme a Ripalta Bufo, una delle rivelazioni
nel campo della musica internazionale, la cui voce si sta facendo strada nel grande mondo
della lirica. È diventata popolare per essere anche stata una delle protagoniste di
un’edizione di “Italian’s got Talent” cercando di riportare l’opera al grande pubblico. A
confermare il suo successo sono stati anche gli apprezzamenti dei conduttori de La
Barcaccia, il più grande, critico e longevo programma radiofonico sull’opera lirica.
Bufo, come nasce la sua passione per la musica?
«E’ stata la musica a prendermi per mano, o almeno mi piace davvero pensarla così.
Avevo solo 6 anni quando i miei genitori, che ringrazierò per tutta la vita, mi iscrissero ad
una scuola di musica ed iniziai a suonare prima il sax, poi il clarinetto. Il canto è arrivato
qualche anno dopo ed è stato un crescendo. Da autodidatta ho vinto tanti concorsi di
musica leggera, ma l’opera era per me è un mondo troppo affascinante per restare
sconosciuto. Mi divertivo cantando i Matia Bazar e gli acuti di Antonella Ruggero, ma poi
restavo ore ad ascoltare Maria Callas ad occhi chiusi ed a farmi trasportare
dall’emozione».
Qual è stato il momento in cui ha deciso che la musica era la parte principale della sua
vita?
«Quando dopo un mio concerto, mi si avvicinarono due donne commosse e
ringraziandomi mi dissero “oggi con il tuo canto ci siamo sentite più vicine a Dio”. Le loro
lacrime così sincere sono state il mio input. Ero consapevole del mio dono, ma quando ti
rendi conto di poter emozionare, anche inconsapevolmente, arriva la svolta. La musica è
sempre stata la parte principale della mia vita e più passa il tempo più mi rendo conto che
senza non potrei viverci. La mia è anche un po’ una missione, una sfida continua con me
stessa e con i limiti di una mentalità arcaica che vede la lirica come un genere d’elìte.
Basta con stereotipi, l’opera è per tutti, soprattutto per i giovani».
Il Festival continua l’11 Agosto con il Concerto di Morgan con l’Orchestra Sinfonica
Abruzzese e il 12 con Fabrizio Moro.