Dopo quella di Singapore, ancora una gara sotto la pioggia torrenziale quella di Suzuka che ha visto Verstappen vincere la gara e il titolo mondiale con quattro gare d’anticipo. Partito dalla pole position, l’olandese volante è rimasto in testa per tutta la gara senza commettere errori e sbavature; è il secondo titolo mondiale per lui dopo quello del 2021 conquistato con molte polemiche all’ultima gara a causa di comportamenti strani da parte della FIA.
Anche in questo caso, la FIA ha dato un contributo non perfettamente corretto all’andamento della corsa confermando, di conseguenza, lo stato confusionario in cui versa la Federazione.
Già ad inizio gara, infatti, è rimasto inspiegabile il fatto di non aver eseguito la partenza da Safety-car in quanto le condizioni meteorologiche erano veramente pessime.
Dopo solo due giri, infatti, la corsa veniva sospesa per i numerosi incidenti tra cui il ferrarista Sainz che ha corso un bel rischio girandosi come una trottola per poi impattare contro le barriere e rimbalzare in pista.
Alla luce di quanto accaduto alla FIA hanno ben pensato di far entrare i mezzi di soccorso senza accertarsi della presenza di alcune vetture che stavano rientrando ai box, tra cui Gasly su Alpha Tauri; un vero gesto di incoscienza (evidentemente Bianchi nel 2014 non ha insegnato nulla), tant’è che il francesino di Milano ha esternato il proprio disappunto sulla questione. Risultato: è stato penalizzato di 20 secondi e 2 punti alla Superlicenza. Tutti basiti.
Ma non è finita.
All’ultima chicane nell ‘ultimo giro, Leclerc minacciosamente tallonato da Perez per la seconda posizione esce di traiettoria tagliando la curva ma rientrando in pista senza acquisire alcun vantaggio.
Il ferrarista, quindi, taglia il traguardo in seconda posizione ma già all’uscita dalla vettura (accidenti che velocità) si vede piombare addosso una penalità di 5 secondi a vantaggio di Perez.
Il quadretto è stato completato. Con Leclerc terzo, Verstappen diventa matematicamente campione del mondo: hurrà per lui, ma decisamente pollice verso per FIA che ormai non riesce più a gestire con serenità questa F1 che spesso chiede soluzioni ma trova invece l’inquisizione. Nella giornata di lunedi dovrà pronunciarsi sulla questione del budget cap nella quale è coinvolta anche la Red Bull.
Vedremo che cosa tireranno fuori dal cilindro questa volta.
Il prossimo appuntamento sarà negli Stati Uniti il 23 ottobre alle ore 21,00.
Restate sintonizzati.
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Max Verstappen (Red Bull)
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Sergio Perez (Red Bull)
3. Charles Leclerc (Ferrari)
4. Esteban Ocon (Alpine)
5. Lewis Hamilton (Mercedes)
6. Sebastian Vettel (Aston Martin)
7. Fernando Alonso (Alpine)
8. George Russell (Mercedes)
9. Nicholas Latifi (Williams)
10. Lando Norris (McLaren)
11. Daniel Ricciardo (McLaren)
12. Lance Stroll (McLaren)
13. Yuki Tsunoda (AlphaTauri)
14. Kevin Magnussen (Haas)
15. Valtteri Bottas (Alfa Romeo)
16. Guanyu Zhou (Alfa Romeo)
17. Mick Schumacher (Haas)
18. Pierre Gasly (AlphaTauri)