Don Antonio Sciarra, il sacerdote degli ultimi, operò, nell’arco della sua missione pastorale e della sua vocazione missionaria, su più fronti, unendo, con i passi amorevoli della fede, due terre apparentemente distanti: la Marsica e l’Albania. A distanza di 10 anni dalla sua scomparsa, le due comunità si sono ritrovate oggi, ad Avezzano, grazie alla presenza dei loro padri spirituali, per suggellare l’avvio della procedura che porterà all’intitolazione di uno spazio cittadino proprio a don Antonio.
“Quando si lavora per portare pace agli altri, i confini sono inesistenti. Tutti facciamo parte della stessa comunità, che è quella del diritto alla serenità. In terra d’Albania, è stata già riconosciuta ampiamente la statura di Don Antonio Sciarra, grazie alle opere di bene che ha prodotto. Anche nella sua casa, finalmente ci sarà una testimonianza fisica e tangibile che parlerà di lui alle nuove e alle prossime generazioni”, con queste parole il presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Ridolfi, ha accolto i vescovi di Avezzano Giovanni Massaro e di Sapa Simone Kulli, assieme al presidente dell’associazione Rindertimi, Gino Milano, che si è fatta portavoce della richiesta di intitolare uno spazio civico della città a Don Sciarra. Ad accogliere la delegazione albanese anche gli assessori Pierluigi Di Stefano, Roberto Verdecchia e Patrizia Gallese e i consiglieri comunali Maurizio Seritti e Alfredo Chiantini.
L’area proposta per l’intitolazione è un largo situato tra via San Francesco, via Pereto e via Pié le Pogge. Ad assistere all’incontro tra l’amministrazione comunale di Avezzano e la delegazione albanese, oggi pomeriggio, in sala consiliare, anche Simona Bianchi, per l’Ordine dei Commercialisti di Avezzano, l’avvocato Nicoli dell’Ordine Forense della città, l’Azione cattolica e il Centro missionario. “Don Antonio mise il bene comune in cima alla lista delle priorità. Insegnò ad andare oltre gli stereotipi e oltre i muri delle comodità. A vincere i condizionamenti dettati dal luogo in cui si nasce. Nella terra dove è cresciuto, abbiamo scelto, di concerto con la Diocesi dei Marsi, un crocevia da intitolargli nella zona Sud della città e non una piazza, troppo statica per simboleggiare la sua attivissima e vulcanica personalità. In questo crocevia, c’è un’edicola dedicata alla Madonna di Pietraquaria, protettrice di Avezzano: questo angolo cittadino – ha continuano Milano – prescelto per l’intitolazione fa parte della parrocchia di San Giovanni, dove il sacerdote esercitò il suo primo ministero, come vice-parroco all’età di 22 anni”.
Don Antonio negli ultimi anni della sua vita, lottò contro una grave forma tumorale. Tornò dall’Albania nella sua Avezzano e qui continuò a preoccuparsi e ad occuparsi dei deboli, degli ultimi e degli indifesi, non lasciando alcuno indietro. “Io non ho conosciuto personalmente Don Antonio Sciarra – ha detto sua Eccellenza Monsignor Massaro – ma sono rimasto subito impressionato da ciò che si narra di lui. La gratitudine del territorio per questo grande uomo è tutt’ora viva; in Albania ha trovato il deserto, che è l’estrema povertà, ma mettendo in ogni sua azione il cuore, è riuscito a far nascere i fiori: ha creato un saponificio e un centro di fisioterapia. È stato un uomo di Dio appassionato dell’uomo”.
Don Antonio fondò nel 1993 la missione di Blinisht, nella regione di Zadrima, nel nord dell’Albania e cercò di allontanare in tutti i modi il mostro della povertà dalla gente che ascoltava, serviva e aiutava. Si spense nel corpo ma non nello spirito all’alba di 10 anni fa, nell’Ospedale di Avezzano. Anche la musica della Cattedrale dei Marsi ricorderà, la sera del 20 dicembre prossimo, la figura di Don Antonio Sciarra, quando si esibirà – tra le mura del principale luogo di culto avezzanese – l’artista di fama internazionale Ermal Meta, originario proprio dell’Albania. Per l’edizione di quest’anno del concerto di Natale, in perfetta armonia con il Vescovo dei Marsi, il contributo di beneficenza sarà devoluto interamente alla missione “Padre Daniel Dajani” di Don Antonio Sciarra. Proprio Meta, con la recente donazione di strumenti musicali all’Oratorio dove opera la missione “Daniel Dajani”, ha permesso il battesimo di un progetto straordinario: l’apertura nel 2022 di una Scuola di Musica, inaugurata dallo stesso vescovo Kulli.
Per la prima volta ad Avezzano, proprio il vescovo Kulli, che ha concluso così: “Don Antonio sapeva spiegare agli altri chi era il Signore con i gesti, con le parole e con il lavoro. È stato un prete sereno, costruttivo e legato all’essenziale. Una volta giunto in Albania, si è messo subito al servizio degli uomini e soprattutto dei bambini che non avevano la possibilità di studiare. L’amore non si esaurisce mai con la morte, si rimette in marcia sempre, unendo i punti del bisogno con le linee della carità”.