Gli abitanti di Massa d’Albe già si sacrificano ricevendo i rifiuti di una Capitale che non vuole inceneritori, compattatori e discariche e ci appioppa la produzione di una popolazione incapace di fare la differenziata e gestita da Mafia Capitale. Già assistiamo allo storno di capitali che servirebbero alla ripresa delle aree interne come i 50 milioni del sistema idrico integrato, gli oltre 80 milioni del nuovo ospedale diventato un ectoplasma ed i 600 milioni della linea veloce Roma Pescara. Se speravamo di sopravvivere come aree interne adesso possiamo metterci una pietra tombale sopra, visto che oltre ai rifiuti della Capitale vogliono regalarci anche i fanghi industriali e trasformare il territorio in area di stoccaggio rifiuti.
Non c’è politico che riesca a frenare l’arroganza di questi centri di potere che come una ruspa distruggono il territorio desertificandolo perché trasformato in area inquinata.
Né il governatore, né la ASL, l’ARTA, o altri enti hanno il coraggio di reagire al sopruso. Chi pensava che eravamo una regione verde, ricca di storia e cultura si ricreda e inizi a fare i bagagli.
Perché qualche giudice non segue i soldi di questo progetto che annichilisce aree di bellezza naturale destinate al Turismo invece di preoccuparsi dei figli dell’utero in affitto?
Noi consiglieri di minoranza del Comune di Massa d’Albe non solo affianchiamo la richiesta dei tre sindaci ma saremo fermi nella assoluta ed irrevocabile opposizione a questo piano scellerato.
È quanto dichiarano in una nota alla stampa i consiglieri di minoranza del Comune di Massa d’Albe, Gianni Mancini e Giovanni Ceglie