Sono giorni che riceviamo disperate segnalazioni dagli ospedali della nostra provincia e altrettanto accorati appelli a “fare qualcosa” per superare la condizione di grave emergenza causata dalla mancanza di presidi sanitari, strumenti e farmaci. Allo stesso modo sono giorni che, nel tentativo di dare riscontro a tali appelli e per provare a evitare più gravi disagi a operatori e pazienti, scriviamo e protestiamo in ogni dove nel tentativo di richiamare l’attenzione di ASL e Regione.
Un tentativo evidentemente inutile, non solo perché non sortisce l’effetto che dovrebbe essere doveroso, a prescindere da noi, di vedere risolta l’incredibile situazione di blocco delle forniture, ma perché non raggiunge nemmeno il più contenuto obiettivo di sentire la voce del Direttore generale, né dei rappresentanti regionali del territorio, di fronte ad un disastro così evidente della sanità ospedaliera.
Sono giorni, mi ripeto, che denunciamo sulla stampa l’assenza di ausili medici basilari quali aghi, garze, addirittura cotone, senza i quali è intuitivo comprendere che nessun servizio sanitario può essere prestato secondo protocollo e decenza. E infatti abbiamo notizia che ripetutamente i risk manager delle strutture ricevono sulla propria scrivania relazioni dettagliate per segnalare le difficoltà e anche per provare a tutelarsi di fronte a potenziali rischi personali e professionali cui si è quotidianamente esposti.
Ma si possono mettere in condizioni medici e operatori, già gravati da marcate carenze di personale, di lavorare in un contesto tanto disagevole e tanto pericoloso?
Per non parlare poi della carenza di farmaci, più volte anch’essa segnalata, e che rende le corsie dei reparti luoghi di incontro tra degenti costretti ad elemosinare qualche compressa, ovvero ad affidare ai familiari l’acquisto in farmacia dei medicinali di cui necessitano.
Manca l’albumina, mancano le maschere CPAP per l’insufficienza respiratoria, c’è addirittura carenza di guanti e questo in particolare nella struttura ospedaliera di Avezzano.
Ci avevano detto che dopo il tonfo dell’hackeraggio tutto sarebbe tornato alla normalità e invece, anche questa vicenda della carenza di materiali, dimostra che nulla è rientrato e che, tra le altre cose, anche il rapporto con i fornitori è in totale confusione e determina severi disservizi.
Come si può pensare che in queste condizioni il servizio sanitario della nostra Regione possa essere considerato degno di un paese civile?
Visto e considerato che di fronte a queste nostre continue denunce Assessore e Consiglieri regionali marsicani restano in un imbarazzante silenzio e tenuto conto che lunedì prossimo il Presidente Marsilio sarà ad Avezzano per discutere dell’annosa vicenda della ferrovia Pescara-Roma, chiediamo al Governatore di assumersi la responsabilità di una visita presso il Santi Filippo e Nicola.
Venga a visitare l’ospedale, incontri medici e operatori e assuma contezza dello stato gravissimo in cui versano i nostri nosocomi: solo così potrà rispondere al suo dovere istituzionale e colmare il vuoto dei suoi colleghi di Giunta e di partito che su questa, come su altre vicende, si fanno notare solo per la loro assenza e per i loro silenzi.