La manifestazione verrà aperta il 28 luglio alle ore 17,00 nella piazza Centrale di Morino, con la presentazione di Sergio Natalia del libro “Terre in Viaggio” (Radici editore), sulla storia dell’emigrazione dai territori della Valle del Liri.
Subito dopo, dalle ore 18.30, sarà proprio Morino Vecchio a fare da protagonista con l’inaugurazione presso la sede municipale della mostra che presenta i risultati del workshop “Architetture per contesti fragili” realizzato, lo scorso novembre, dagli studenti del Laboratorio di progettazione Architettonica del Politecnico di Milano nell’antico borgo e alla stazione di Civita D’Antino/Morino, coordinati dalle docenti Emilia Corradi e Alisia Tognon. Le idee progettuali dei giovani studenti, raccolte sotto il titolo “Morino Vecchio con gli occhi del futuro”, saranno raccontate e discusse con i cittadini e i giovani residenti, con la partecipazione dei docenti dell’importante ateneo milanese, per immaginare un domani diverso, innovativo e sostenibile, per questo territorio ancora oggi segnato dallo spopolamento a partire dalle sue più conclamate fragilità.
La giornata culturale si concluderà in piazza con la cena di comunità “Storie di acqua e farina” che si terrà presso il nuovo forno collettivo realizzato dall’Amministrazione comunale, in collaborazione con le associazioni locali, e con un concerto di memoria dedicato alle cover italiane e straniere degli anni ’60 a cura del Gruppo “Rumore Antistress”.
Un tema che sarà ripreso il giorno seguente, sabato 29, alle ore 17.00, proprio nel borgo oggi disabitato, dove prenderà vita il dibattito “Morino Vecchio: il paese ideale” insieme al sindaco Roberto D’Amico e a Giancarlo Rossetti (Comitato Morino Vecchio), Giovanni D’Amico (Presidente associazione Forestiamo), Emilia Corradi (Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano), Giuseppe Lombardini (CISA Consulting), Gianni Petricca, Gabriele D’Amico ed Eleonora Giovarruscio (referenti tecnici per i Comuni), Gabriella Monaco (esperta in marketing del territorio e autrice del progetto “Morino paese dei mestieri”) e Filiberto Ciaglia (del Festival dei Giovani dell’Appennino di Collarmele).
E proprio in questo contesto sarà lanciata un’importante iniziativa finalizzata a creare un nuovo radicamento sociale in questo borgo esemplare ed allo stesso tempo ideale, come tutti i nostri territori interni, dalle molte potenzialità: «Vogliamo istituire una concreta comunità di cittadini onorari e volontari, rianimatori del borgo a partire da tutti i volontari che da anni sono impegnati nella sua cura, oltre naturalmente a tutti coloro che sceglieranno di farlo in futuro – spiega il sindaco Roberto D’Amico – Una comunità ideale ma allo stesso tempo concreta, che metta insieme braccia, saperi e conoscenza, per fare di Morino Vecchio un punto di riferimento culturale, di vita vissuta e di esperienza quotidiana, che possa diventare un esperimento esemplare e di riferimenti per tutti i paesi ed i territori interni dell’Appennino».
Quello per la rinascita di Morino d’altro canto è un progetto che viene da lontano. Proprio vent’anni fa infatti, con l’esperienza collettiva di Agenda 21 Europa, l’Amministrazione aveva messo in sicurezza il campanile e varato il Piano di recupero e realizzato un ritratto fotografico collettivo di tutte le famiglie del paese.
Dopo il convegno, alle ore 19.00, si terrà lo spettacolo inedito ed itinerante tra i vicoli dell’antico borgo “Bestie, uomini e idee”, realizzato dal Teatro Lanciavicchio di Avezzano: «È uno spettacolo che nasce dallo studio del patrimonio mitologico dell’Abruzzo arcaico, racconta di leggende, miti, personaggi e creature mostruose e divine che hanno popolato la fantasia dei nostri progenitori e raccontano di paure e profondi desideri che forse ancora ci accompagnano – spiega il regista Antonio Silvagni – Storie della relazione tra umano e divino, storie di trasformazione in cui la carne diventa pietra, e soprattutto storie di viaggi, che raccontano di un mondo che vive e evolve grazie alle contaminazioni con il diverso, il mostruoso, il divino».
A seguire, alle ore 21.30, dopo la degustazione di prodotti locali, sarà la volta di Angelo Ferracuti (voce recitante) e Paolo Capodacqua (voce e chitarra) con il loro recital “Non possiamo abituarci a morire”, centrato sulla condizione del lavoro a partire dal secolo scorso, sulla scorta della vicenda umana e politica del poeta Luigi Di Ruscio.
La giornata conclusiva sarà domenica 30 luglio, si aprirà alle 10.00 con la “Festa dello sport tra i sentieri della Riserva Zompo Lo Schioppo” e l’inaugurazione della nuova area fitness e della passeggiata a piedi nudi presso l’area di sosta attrezzata “La cava”. Sarà possibile partecipare ad attività di arrampicata, tiro con l’arco, e-bike e yoga organizzate dalla cooperativa Dendrocopos e dalle associazioni sportive locali.
Nella stessa mattinata sarà possibile visitare la mostra “Simboli e filosofie orientali” con laboratorio di pittura zen a cura di Gabriella Zeverini.
Durante il pomeriggio alle ore 18.30 andrà in scena lo spettacolo preparato durante il laboratorio tenuto con i bambini di Morino e Civita D’Antino a cura di Teatri dei Marsi.
A seguire gran finale con Max Paiella, poliedrico performer, vignettista e musicista che racconterà con il suo “Il territorio va in scena” (ore 21.00) la crisi ambientale del Pianeta, la scomparsa delle nostre tradizioni più autentiche ma anche come l’arte e la partecipazione possano salvare la bellezza delle nostre terre.
Il programma completo delle tre giornate e quello con tutti gli appuntamenti di “Ambient’arti nelle Terre dei Marsi” è pubblicato su www.dmcmarsica.it e www.galmarsica.it, sui siti dei Comuni e dei Partner e sulle relative pagine social.
Con cortese preghiera di pubblicazione