“La pessima gestione della Asl1, guidata dal direttore Ferdinando Romano, continua a produrre insuccessi e malcontento tra i dipendenti dell’azienda. È inaccettabile come da quasi un anno i tantissimi lavoratori contrattualizzati non ricevano i buoni pasto che spetterebbero loro secondo la contrattazione collettiva nazionale, come anche ribadito dalla Suprema Corte di Cassazione in alcune recenti ed inequivocabili sentenze. Una situazione indegna e offensiva verso tutti coloro i quali si vedono lesi in un loro diritto, resa tale dalle scelte illogiche adottate dalla direzione strategica della Asl1. Quanto denunciato quest’oggi dal Segretario generale provinciale della FIALS, Simone Tempesta, e dal Coordinatore sanità, Salvatore Placidi, non può lasciare indifferenti ma non può neanche sorprendere: la gestione di Romano, braccio destro ed estensione dell’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì, ha prodotto solo tagli lineari che hanno depotenziato tutti i servizi della Asl1 con gravi ed evidenti ripercussioni sui cittadini e i tanti dipendenti dell’azienda”.
Ad affermarlo è Giorgio Fedele, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.
“Negare un diritto a un dipendente è quanto di più vile si possa fare. A ciò si deve aggiungere il chiaro danno economico che ne deriverebbe dai numerosi contenziosi che potrebbero nascere dalla mancata erogazione dei sopra citati buoni pasto: un ulteriore e pesante aggravio finanziario per le casse dell’azienda che va assolutamente scongiurato. Ipotesi, questa, tutt’altro che irreale o campata per aria. I sindacati hanno provato a fare riflettere la direzione strategica della Als1 – e per questo li ringrazio sinceramente per il loro impegno – che, però, non ha voluto sentire ragioni. Per l’ennesima volta dobbiamo constatare che chi ha competenza in merito, quindi il Presidente Marsilio e l’Assessore Verì, non ha proferito parola su una vicenda che dura da anni che svilisce la dignità dei lavoratori ed espone l’azienda a pericolosi contenziosi”.
“Le sentenze della Suprema Corte di Cassazione spiegano che, laddove la prestazione lavorativa vada oltre le sei ore ininterrotte, e laddove la mensa aziendale non sia fruibile, i lavoratori hanno appunto diritto a un buono pasto. La Giunta Marsilio è talmente disinteressata alle vicende di questo territorio da permettere che si arrivi a una situazione come quella che stanno vivendo i tantissimi dipendenti coinvolti. Pretendo che l’Assessore Verì agisca immediatamente e intervenga al più presto nei confronti del Direttore Romano affinché un diritto venga garantito e si eviti che la situazione degeneri costringendo, per l’ennesima volta, la Asl1 a difendersi all’interno delle aule di tribunale”, conclude Fedele.