Disastri naturali e di origine antropica, strategie di prevenzione, gestione dei rischi e sviluppo sostenibile. Se ne parlerà a Napoli i prossimi 1 e 2 febbraio 2024 al Centro Congressi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, durante la conferenza pubblica “Resilienza ai Disastri e Sviluppo Sostenibile“. L’evento, promosso dal centro “Territori Aperti” dell’Università degli Studi dell’Aquila, in sinergia con SoBigData RI e in collaborazione con l’ateneo napoletano, mira a coinvolgere la comunità scientifica, le istituzioni, la cittadinanza, le organizzazioni sociali e le imprese interessate sul tema critico della resilienza delle comunità di fronte ai disastri e dei percorsi di sviluppo sostenibile delle aree che ne vengono colpite.
Durante la due giorni, saranno presentati i risultati e le attività di “Territori Aperti”, il centro interdisciplinare nato dalla collaborazione tra il Comune e l’Università degli Studi dell’Aquila, impegnato nella documentazione, formazione e ricerca sui disastri naturali e di origine antropica. “Basato sull’approccio della open science, della data science e della partecipazione informata dei cittadini, il centro collabora con sistemi territoriali esposti a rischi di calamità di varia natura, con particolare attenzione agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, spiega Antinisca Di Marco, docente dell’Università degli Studi dell’Aquila e responsabile dell’infrastruttura tecnologica, della comunicazione e della formazione del centro “Territori Aperti”.
Partendo dall’esperienza del terremoto del 6 aprile 2009 all’Aquila e nelle altre aree dell’Abruzzo, si ripercorreranno le fasi della ricostruzione post-sisma, analizzando gli impatti territoriali, sociali, economici e sanitari delle catastrofi, ponendo una particolare attenzione alla prevenzione e alla mitigazione degli effetti e cercando di stimolare riflessioni sulle strategie di prevenzione, pianificazione, gestione dei rischi e sviluppo sostenibile adottate o da mettere in atto in tutti quei territori fragili, soggetti a disastri naturali o antropogenici.
Il convegno riunirà istituzioni, imprese e comunità scientifica per discutere i risultati delle ricerche condotte dal centro “Territori Aperti” e per fornire aggiornamenti sullo stato attuale della conoscenza scientifica e sulle buone pratiche di protezione civile. Tra gli esperti e i rappresentanti istituzionali, parteciperanno alla conferenza Eugenio Coccia, Presidente della Commissione Grandi Rischi; Giovanni Legnini, Commissario straordinario sisma ed emergenza Ischia; Sabrina Lucatelli dell’associazione “Riabitare l’Italia” e rappresentante OCSE; Titti Postiglione del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Michele Talia, Presidente dell’Istituto nazionale di urbanistica e Raffaello Fico, a capo dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dei Comuni del Cratere.
In occasione dell’incontro a Napoli, saranno presentati anche l’infrastruttura tecnologia europea SoBigData su cui la tecnologia di Territori Aperti si fonda, e i progetti del Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, realizzato e gestito dalla Fondazione ICSC, e le attività del Consorzio High-Performance Computing for Disaster Resilience (HPC4DR), realtà che condividono obiettivi simili a quelli di “Territori Aperti”.
“È necessario, oggi come non mai, condividere e diffondere le competenze scientifiche e tecnologiche disponibili nei “sistemi locali di innovazione”, costituiti dai centri di ricerca, dalla comunità imprenditoriale, dalle istituzioni e dalle associazioni di cittadini, cercando di andare oltre i confini territoriali delle aree colpite dai disastri”, spiega Lelio Iapadre dell’Università degli Studi dell’Aquila, coordinatore di “Territori Aperti” e presidente del Consorzio HPC4DR. “Per dare continuità al lavoro fin qui svolto, è importante inoltre valorizzare i rapporti con i centri di competenza esistenti in altre parti del territorio italiano e all’estero”.
L’evento, che si terrà al Centro Congressi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II in Via Partenope 36, è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
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