Volodymyr Zelensky ha chiesto le dimissioni del generale Valery Zaluzhny, capo delle forze armate dell’Ucraina. Zaluzhny ha rifiutato di compiere il passo indietro. Il braccio di ferro va in scena a Kiev, secondo il Guardian, in una fase cruciale della guerra con la Russia che si avvia a tagliare il traguardo dei 2 anni. Mosca, come evidenziano analisti e come delineano anche fonti militari ucraine, sta preparando una nuova spallata lungo la linea di contatto, in particolare a est: in pieno inverno il suolo sta per gelare e questo renderà più agevoli spostamenti e trasferimenti.
La Russia, secondo le informazioni che arrivano dal fronte, sta ammassando mezzi e uomini mentre l’Ucraina è costretta a gestire con oculatezza armi e munizioni, visto che il pacchetto di aiuti promesso dal presidente americano Joe Biden è ancora bloccato a Washington dall’opposizione di un gruppo di repubblicani al Senato.
In questo contesto, i rapporti tra Zelensky e Zaluzhny sono diventati sempre più tesi. Il feeling ha risentito dell’esito deludente della controffensiva condotta da Kiev lo scorso anno: a sud, in particolare, le operazioni hanno consentito di riconquistare territori nella regione di Zaporizhzhia ma l’obiettivo di tagliare in due la linea russa e arrivare fino alle soglie della Crimea non è stato centrato. Zaluzhny, in un’intervista dirompente all’Economist, in autunno ha parlato di guerra “in stallo”. Le parole del generale non sono piaciute – per usare un eufemismo – al presidente. Ora, sembra arrivato il momento del redde rationem. “Ieri il presidente ha chiesto a Zaluzhny di dimettersi ma lui ha rifiutato”, dice Oleksii Goncharenko, parlamentare di opposizione e figura considerata vicina al generale. “Credo sia una pessima idea. Non ci sono questioni rilevanti tra loro, ma l’ufficio di Zelensky teme che Zaluzhny abbia espresso posizioni politiche e non militari”, aggiunge il parlamentare.
Il generale è una figura di spicco nel paese e, secondo i media di Kiev, potrebbe essere l’unico vero avversario di Zelensky in caso di candidatura alle elezioni presidenziali, congelate dalla guerra. Zaluzhny non ha mai espresso pubblicamente di voler intraprendere la carriera. A novembre, intanto, Zelensky in un’intervista al Sun ha messo le mani avanti definendo “un grande errore” l’eventuale salto dei militari nell’agone politico: sarebbe rischioso, secondo il presidente, se i comandanti “gestissero la guerra avendo in mente la politica e le elezioni per il futuro. Con tutto il rispetto per il generale Zaluzhny e per tutti i comandanti sul campo di battaglio, la gerarchia è chiara”: il presidente è al vertice.
Le smentite del ministero della Difesa, che nelle ultime 24 ore ha smontato gli articoli dei media ucraini, non pongono fine alla vicenda. Zelensky potrebbe decidere autonomamente di rimuovere Zaluzhny, ma in questo caso avrebbe bisogno del sostegno del ministero della Difesa. Per l’incarico di comandante delle forze armate circola il nome di Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence, già indicato in passato come possibile erede dell’ex ministro della Difesa Oleksii Reznikov.
(Adnkronos)