C’è da preoccuparsi. I numeri parlano chiaro e tracciano un quadro allarmante della crisi economica e sociale che sta colpendo l’Abruzzo. Ben 47.617 famiglie, pari a 105.923 persone, si trovano in povertà energetica, incapaci di sostenere i costi dell’energia elettrica e del riscaldamento. Questo significa che l’8,4% della popolazione regionale sta vivendo in condizioni di forte disagio, proiettando l’Abruzzo tra le regioni italiane più colpite dal caro bollette.
Secondo i dati dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, l’identikit delle persone più colpite dalla povertà energetica include:
- Disoccupati
- Pensionati soli
- Lavoratori autonomi con basso reddito
Queste categorie faticano a far fronte alle spese essenziali per elettricità e riscaldamento, spesso costrette a ridurre l’uso di elettrodomestici e a vivere in abitazioni poco salubri.
L’Abruzzo si posiziona al nono posto tra le regioni più colpite dal caro energia, ma la situazione è ancora più drammatica in Calabria (19,1% delle famiglie in difficoltà), Basilicata (17,8%), Molise (17,6%) e Puglia (17,4%). Le regioni meno colpite includono il Lazio (5,8%), il Friuli Venezia Giulia (5,6%) e le Marche (4,9%).
Le famiglie in povertà energetica affrontano quotidianamente gravi difficoltà:
- Abitazioni poco riscaldate d’inverno e non rinfrescate d’estate
- Illuminazione insufficiente
- Uso limitato di elettrodomestici essenziali
Questo non solo riduce la qualità della vita, ma ha anche conseguenze sulla salute e sul benessere generale, specialmente per anziani e bambini.
Secondo la CGIA di Mestre, dopo una lieve riduzione dei prezzi nel 2023 (gas -13,8%, energia elettrica -14,6%), dalla fine del 2024 i costi sono tornati a salire. Nei primi mesi del 2025, il prezzo del gas ha toccato 54 euro per MWh e quello dell’energia 152 euro per MWh, con aumenti rispettivamente del 93% e 73% rispetto all’anno precedente.
Non sono solo le famiglie a soffrire. Anche le microimprese, che rappresentano il 95% delle attività economiche italiane, stanno pagando un prezzo altissimo. Nel 2024, le piccole imprese hanno pagato l’energia due volte e mezzo in più rispetto alle grandi aziende. Il costo per le microimprese è arrivato a 348,3 euro per MWh, mentre le grandi aziende hanno pagato solo 131,6 euro per MWh.
A livello europeo, l’Italia si conferma il paese con il costo dell’energia più alto per le piccole imprese, superando la media dei 20 Paesi monitorati da Eurostat del 18,5%.
Di fronte a questa emergenza sociale ed economica, è necessario adottare misure concrete:
- Sostegni economici mirati per le famiglie in difficoltà
- Agevolazioni fiscali per le microimprese
- Potenziamento delle energie rinnovabili per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili
- Miglioramento dell’efficienza energetica nelle abitazioni
La povertà energetica in Abruzzo è un problema che riguarda tutti, non solo chi la vive direttamente. Servono interventi immediati e strutturali per garantire dignità e benessere a migliaia di famiglie e imprese. Ignorare questa emergenza significa compromettere il futuro economico e sociale della regione.