È un patto necessario: Comuni insieme. L’Aquila apre la strada. “Non possono i grandi capoluoghi farcela da soli – evidenzia Marco Bussone, Presidente nazionale, che stringe un legame autentico e vincente per tutti con il primo cittadino dell’Aquila Biondi, alla guida di Anci Abruzzo – noi piccoli da soli siamo persi. Si agisce insieme anche verso l’Europa, puntando a una Agenda europea per i territori, per le aree rurali, montane e interne, che recuperi la Risoluzione varata dal Parlamento UE nel 2018. Una Agenda per l’Europa, che costruiamo con la Montagna francese, tedesca, spagnola. Anche il nuovo ddl Montagna italiano è viatico per questa iniziativa politica”.
“La montagna non è periferia, ma cuore pulsante della nostra identità e del nostro sviluppo – aggiunge Lorenzo Berardinetti, presidente Uncem Abruzzo – l’Appennino rilancia APE, Appennino Parco d’Europa, con gli Enti parco nazionali e regionali, con Legambiente e Symbola, con le imprese. Fa un’azione di coesione dalla Liguria alla Sicilia. Anche perché siamo vivi e non siamo mera destinazione turistica, villaggio vacanza. Siamo comunità. E condividiamo questo con le Alpi”.
“Ripartiamo dall’Aquila e dal patto tra piccoli Comuni e capoluogo – concludono Berardinetti, Fasciani e Bussone – sui fondi della coesione europei dal 2028, Biondi ha ragione. Creiamo delle aree urbane funzionali, che vadano fuori dalla città, che vedano interagire, nei processi di sviluppo e riorganizzazione dei servizi, zone urbane e aree montane. Non siamo noi gli ‘interni’. Siamo montagna e siamo Appennino. Geografie del Paese che riparte dai paesi, dove si può anche, come detto da Biondi e da D’Eramo, ‘ridistribuire popolazione’ di città troppo piene. Appennino sostenibile che affronta divari e disuguaglianze forte del suo capitale naturale, che con la Strategia delle Green Community siamo impegnati a esaltare bloccando speculazioni e maldestre operazioni finanziarie. Appennino ‘spina verde dell’Italia’ che unisce sviluppo e conservazione, finanziamenti, investimenti, nuovi servizi. È un cammino che Uncem ha ben chiaro e vogliamo fare nel NOI dei Comuni e delle comunità”.