SULMONA – Si infiamma il dibattito politico nella città peligna, dove la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali si intreccia con uno dei temi più delicati e strategici per il territorio: la difesa degli uffici giudiziari. A puntare il dito contro quello che appare come un “commissariamento elettorale” del Comitato per la salvaguardia del Tribunale è Elisabetta Bianchi, esponente di Direzione Sulmona.
Le sue parole sono un atto d’accusa diretto a Luca Tirabassi, attuale presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati e candidato sindaco del centrodestra. Secondo Bianchi, l’assemblea del Foro di Sulmona, nelle sue ultime sedute, avrebbe ceduto alle esigenze della campagna elettorale del suo presidente, apparendo “piegata ed esautorata” dal ruolo istituzionale che dovrebbe invece preservare.
La questione ruota attorno alla tanto discussa proroga degli uffici giudiziari di Sulmona, minacciati da tempo di chiusura. Dopo l’incontro con il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, la comunicazione trapelata è quella di una proroga annuale, legata all’avvio dell’iter parlamentare per una riforma della geografia giudiziaria. Un contentino, secondo Bianchi, che “non può soddisfare” le esigenze reali del territorio né garantire stabilità istituzionale.
“La dovuta protesta per il tempo che passa infruttuosamente è momentaneamente piegata alle esigenze delle comunali”, afferma la rappresentante di Direzione Sulmona, denunciando come la questione sia stata strumentalizzata e consegnata a un comitato “vicino allo stato di sedazione”, condizionato da “troppi interessi elettorali”.
Bianchi esprime forte preoccupazione per la portata della promessa di proroga annuale: un lasso di tempo troppo breve per accompagnare un processo complesso come quello della riforma giudiziaria nazionale. A suo dire, la proroga, così com’è, rischia di diventare una misura tampone, che si consumerà prima che il Parlamento abbia modo di approvare il disegno di legge, senza contare il possibile impatto dello scenario politico in vista delle elezioni nazionali del 2027.
La proposta di Direzione Sulmona è netta: “Occorre restituire dignità al percorso di salvaguardia del Tribunale, richiedendo una proroga triennale”. Una richiesta che vuole sganciare il destino della giustizia locale da logiche elettorali, per ricondurlo nell’alveo di una battaglia seria e istituzionale, all’altezza della posta in gioco.
Il dibattito resta aperto e, con l’avvicinarsi del voto, promette di diventare uno dei nodi centrali della campagna elettorale. La cittadinanza, nel frattempo, osserva: perché sul futuro del tribunale di Sulmona, non si gioca solo una partita politica, ma la credibilità stessa delle istituzioni locali.