L’Aquila – Sanità in rosso, reparti al limite e cittadini sempre più esasperati. Eppure, mentre il deficit del sistema sanitario abruzzese sembra destinato a superare i 100 milioni di euro entro fine 2025, la Regione trova spazio e risorse per un’infornata di 12 nuovi avvocati.
Una decisione che sta scatenando proteste infuocate tra medici, infermieri e operatori sanitari, costretti a lavorare in condizioni sempre più difficili e ora indignati davanti a quella che molti definiscono una “priorità rovesciata”.
Mentre i dipartimenti regionali tirano la cinghia e nelle Asl scattano blocchi su nuove assunzioni, consulenze e interinali, la Regione ha approvato – in piena estate – lo scorrimento della graduatoria del concorso di aprile 2024, trasformando due assunzioni previste in ben dodici.
I nuovi assunti, inquadrati come funzionari di elevata qualificazione a tempo pieno e indeterminato, avranno uno stipendio annuo di 35.114 euro.
Ufficialmente, la scelta sarebbe stata dettata dalla volontà di ridurre il ricorso a professionisti esterni e potenziare l’Avvocatura interna, vista la prospettiva di contenziosi in aumento. Ma nei corridoi delle Asl monta la rabbia: “Noi tagliamo turni e straordinari per mancanza di fondi, e loro assumono dodici legali?”, sbotta un medico.
Il concorso bandito ad aprile 2024 ha visto come vincitori Alessandra Gattuso e Fabio De Massis, con la graduatoria approvata il 6 agosto. Solo tre settimane dopo, con una nuova determinazione del 29 agosto, la Regione ha fatto scorrere la graduatoria assumendo altri dieci candidati:
Rocco Mistrulli, Alfredo Quaranta, Martina Iacobacci, Alessio Dell’Aquila, Giovanna Bratti, Federica Ardingo, Federica Pavone, Orazio Vannucci, Daniele Antonelli e Federica Federici.
Un’accelerazione che ha fatto storcere il naso a molti. “Un bando nato per due posti e trasformato in dodici: uno scorrimento lampo che lascia più di una perplessità”, commentano fonti interne.
La Giunta regionale di Marco Marsilio (FdI), con delibera del 31 gennaio, aveva previsto 96 assunzioni, di cui 12 per specialisti avvocati. Ma una successiva revisione del 30 luglio ha ridotto i posti a 69, e i legali a 7.
Come si giustificano quindi le 12 assunzioni effettive? Mentre si aumenta l’Irpef per coprire i buchi della sanità, si trovano risorse per dodici avvocati. È urgente chiarire se i vincoli di legge siano stati rispettati e se davvero esistano richieste formali da altri dipartimenti.
In un momento in cui la Regione Abruzzo affronta una delle più gravi crisi sanitarie degli ultimi anni, l’assunzione di dodici avvocati suona come uno schiaffo morale al personale medico e ai cittadini.
Forse la Regione ha bisogno di più difensori… ma fuori, negli ospedali, servono più medici, infermieri e operatori.



