Fratelli d’Italia grida allo scandalo quando i cavalli di razza decidono di abbandonare il partito, ma quando il passaggio è in direzione opposta tutto diventa improvvisamente una “scelta libera e democratica”. Una democrazia, dunque, a senso unico, quella che si respira nel partito meloniano in terra marsicana.
Non sono passate inosservate le affermazioni di Pierfrancesco Mazzei, che molti leggono come l’eco della voce di Massimo Verrecchia. Lo stile, infatti, si riconosce lontano un miglio, e non a caso Mazzei fa parte dello staff di Verrecchia, – proveniente dal PD – un dettaglio che è bene ricordare (ndr).
Così integralmente nella nota del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia di Avezzano in replica al sindaco Di Pangrazio per difendere il consigliere comunale Ernesto Fracassi. “Dichiarazioni scomposte e gratuitamente offensive, che non fanno altro che evidenziare il crescente nervosismo del sindaco uscente e l’incapacità di confrontarsi con toni sobri e istituzionali”.
“Rinunciare a una comoda collocazione in maggioranza per passare all’opposizione del governo cittadino è cosa ben diversa dal tradire il ruolo di minoranza assegnato dagli elettori per adagiarsi in maggioranza, condotta quest’ultima che il sindaco uscente ha coltivato con disinvolto cinismo, praticando un sistematico ‘mercato delle vacche’, battezzando assessori e nominando congiunti di consiglieri comunali di qua e di là.
Lo stesso Di Pangrazio, del resto, si è caratterizzato come un trasformista di razza, cercando disperatamente alleanze a sinistra e a destra pur di continuare a galleggiare e finendo con il trascurare completamente l’attività amministrativa e le tante problematiche irrisolte della città, ottenendo come unico risultato quello di isolare Avezzano dal contesto regionale e nazionale”.Se persone serie e responsabili come il consigliere comunale Ernesto Fracassi abbandonano la maggioranza, lo fanno perché delusi dall’incapacità di questa amministrazione di dare risposta alle problematiche sollevate e affrontate sinora in maniera inconcludente o intempestiva”.
Ed è altrettanto utile rammentare che Fratelli d’Italia Avezzano ha seguito l’esempio di Forza Italia Avezzano, scegliendo di escludere il nostro giornale dai propri comunicati stampa. Una forma tutta loro di democrazia, di cui ci faremo serenamente una ragione, ma che ci renderà ancora più attenti a leggere – e analizzare – ogni loro parola futura (ndr).
Il caso nasce a luglio 2024 e sullo scontro tra Massimo Verrecchia, capogruppo in Consiglio regionale e da sempre contrario a qualsiasi “inciucio”, e l’assessore regionale al Bilancio Mario Quaglieri, autentico mister preferenze alle ultime regionali con quasi 12mila voti. Quaglieri è considerato l’ispiratore del passaggio in maggioranza di Cosimati, in continuità con l’alleanza e il mutuo sostegno sanciti alle comunali del 2020 e alle regionali di marzo, sempre con il sindaco Giovanni Di Pangrazio.
Verrecchia, dal canto suo, aveva sparato bordate, annunciando perfino la richiesta di deferimento ai probiviri per Cosimati, promettendo “chiarezza su un inciucio vergognoso”. Ribadiamo la parola “vergognoso”.
Eppure, i fatti successivi sembrano raccontare tutt’altra storia: il passaggio di Ernesto Fracassi di questi giorni in minoranza porta proprio la firma, o quanto meno l’ispirazione, di Verrecchia. Da più parti, infatti, si sussurra che al consigliere sia stata promessa una candidatura alle prossime elezioni provinciali, opportunità che Di Pangrazio gli avrebbe negato. Come dire: io do qualcosa a te, e tu mi sfasci qualcosa per me.
Ma tornando all’epoca del caso Cosimati, non mancarono le risposte ai toni accesi di Verrecchia. A chi lo accusava di inciucio, fu replicato con fermezza:
“Credo che chi ha ruoli importanti e di livello regionale dovrebbe impegnarsi a portare risultati e risorse alla propria città e non limitarsi ad attacchi personali. Non è un caso se alcuni ricevono sostegno ed altri solo ‘niet’.”
Un messaggio diretto e inequivocabile, che metteva in evidenza la differenza tra chi costruisce e chi, invece, preferisce demolire.
Sul piano politico, il sindaco Giovanni Di Pangrazio scelse allora di usare una metafora sportiva per spiegare il senso dei cambi in Giunta:
“La squadra si rafforza con nuove energie, dimostrando che il progetto che stiamo realizzando per la città è sempre più attrattivo e convincente.”
Ed i fatti fino ad oggi sembra che gli abbiano dato ragione. Di Pangrazio ricordò come Cosimati fosse “campionessa di preferenze nella sua lista” professionista della città, ma già con mandati da consigliere comunale all’attivo oltre ad essere stata presidente del consiglio nella scorsa amministrazione e una grande esperienza nelle vicende amministrative”.
Un messaggio, quello del sindaco, chiaro e diretto:
“Porte aperte a chi ha a cuore Avezzano e vuole fare, costruire, realizzare; porte chiuse a chi pensa solo di utilizzare la posizione politica a proprio vantaggio personale.”
Alla luce degli ultimi movimenti, verrebbe da dire che qualcuno abbia dimenticato in fretta queste parole.
Perché, a ben vedere, nella gestione politica di Verrecchia, chi entra e chi esce sembra essere giudicato non in base ai principi, ma alle convenienze del momento.
Due pesi e due misure, insomma. Sempre a senso unico.



