AVEZZANO – Come ormai da tradizione, anche questa volta il nostro giornale non ha ricevuto il comunicato da parte del semi-centrodestra cittadino. Forza Italia, Fratelli d’Italia e, da oggi, anche Noi Moderati, continuano nella curiosa abitudine di escluderci dalle loro note ufficiali.
Poco male: è sempre un piacere leggerle su altre testate e, ancora di più, sbugiardare con i fatti ciò che viene raccontato in perfetto “politichese”.
Nel frattempo, mentre si tenta di costruire l’ennesimo “fronte unito”, si assiste a un semi-centrodestra in evidente difficoltà, che non sa più dove parare a colpi di frottole: dal candidato sindaco ancora in bilico, che rischia di essere sfregiato pubblicamente se non verrà confermato, alle fandonie sui lavori pubblici, le uscite propagandistiche si moltiplicano più rapidamente dei cantieri che — ironia della sorte — tanto criticano.
Di seguito riportiamo per intero il comunicato firmato dai coordinatori di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati, rispettivamente Pierfrancesco Mazzei, Goffredo Taddei e Alfredo Mascigrande:
“Siamo sempre più convinti di aver intrapreso il percorso giusto, il cui obiettivo è dare alla città una guida forte e autorevole e restituire ai partiti politici il compito di tirare Avezzano fuori dalle sabbie mobili in cui la città è stata trascinata da un civismo autoreferenziale quanto improduttivo”, dichiarano il coordinatore di Fratelli d’Italia, Pierfrancesco Mazzei, di Forza Italia, Goffredo Taddei, e di Noi Moderati, Alfredo Mascigrande.
“All’incontro di ieri sera – proseguono – è stato evidenziato il rumore propagandistico di un’amministrazione che è stata prevalentemente dormiente e che ora si affida all’improvvisazione, annunciando interventi che nei cinque anni avuti a disposizione non ha neanche iniziato e che, solo a mandato scaduto, torna a promettere di voler realizzare nei prossimi decenni.”
“Assistiamo peraltro alle gettate del solito ‘asfalto elettorale’ nel disperato tentativo di recuperare consenso – sottolineano – ma si tratta di operazioni portate avanti senza criterio e senza una seria individuazione di priorità, a mero fine elettorale. Per non parlare delle inaugurazioni farlocche di impianti ancora non agibili, come lo Stadio dei Pini, dove c’è solo l’omologazione della pista ma non l’agibilità della struttura. Una inaugurazione tanto irresponsabile da aver consentito l’accesso sugli spalti a scolaresche e insegnanti nonostante fosse nota la non accessibilità.”
“Siamo certi – concludono gli esponenti del centrodestra – che i cittadini sono stufi di questo teatrino che, peraltro, mette in scena solo repliche di un brutto film già visto.”
Un commento politico doveroso (ed anche un po’ sarcastico perché ci viene da ridere)
A leggere il comunicato, si direbbe che ad Avezzano negli ultimi cinque anni non sia stato fatto nulla. Poi però basta alzare lo sguardo per rendersi conto che la città è un cantiere aperto, piena di opere realizzate e di progetti sbloccati dopo decenni di immobilismo.
Altro che “dormienti”: se questo è sonno, allora Avezzano ha sognato in grande — e si è svegliata migliore.
In cinque anni, sono stati realizzati o riqualificati impianti sportivi che Avezzano aspettava da decenni:
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il campo da rugby,
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quello da hockey su prato,
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la pista di atletica dello Stadio dei Pini, oggi omologata per eventi internazionali,
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i campi esterni della Vivenza-Pomilio,
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le attrezzature sportive all’aperto e il campo da basket nella pineta,
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il campo di Antrosano,
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e il Dei Marsi-Cimarra, tornato a riempirsi di entusiasmo e passione sportiva.
Lo sport, finalmente, è tornato a essere un motore sociale e di comunità, grazie anche a grandi eventi, rassegne e manifestazioni che hanno riportato vitalità nei quartieri e nel centro.
Non solo sport: eventi, stagioni teatrali, festival e momenti di comunità hanno restituito ad Avezzano una centralità culturale che mancava da anni.
Per la prima volta nella storia, quattro eccellenti realtà culturali sono state riconosciute dal Ministero della Cultura come destinatarie di fondi nazionali, a conferma dell’altissima qualità delle loro proposte.
Sul fronte accademico, il rettore di UNITE, Christian Corsi, ha annunciato l’avvio del corso di laurea in Bioscienze proprio ad Avezzano, un segnale forte che certifica il ritorno della città al centro della mappa universitaria regionale.
A questo si aggiunge il rientro della sede di Giurisprudenza in centro, spostato in periferia e difficile da raggiungere dalla precedente amministrazione, rilanciando il polo universitario di Avezzano, e progetti innovativi come Leti Smart, che porteranno soluzioni concrete per il trasporto urbano delle persone non vedenti.
Chi parla di “asfalto elettorale” forse non si è accorto che:
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è stata risolta la controversia del Contratto di Quartiere, sbloccando la zona nord ferma da 20 anni;
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riavviati i lavori del nuovo Municipio, che ospiterà tutti gli uffici pubblici e l’Agenzia delle Entrate;
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inaugurate le scuole di via Puglie e via Pertini;
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avviata la rinascita di Piazza Matteotti e completato il restyling di Piazza San Bartolomeo;
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messi in sicurezza i sottopassi di via Aquila e via Albense;
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avviata la Ciclovia delle Stelle sull’ex ferrovia dello Zuccherificio;
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e investiti oltre 8 milioni di euro per la manutenzione delle strade.
Ad oggi, Avezzano conta 30 cantieri aperti, segno tangibile di una città che cresce, dopo aver superato l’onta del commissariamento e ritrovato un’identità forte, concreta e moderna.
Ma sul Terminal TUA?… silenzio di tomba
La cosa che più ci sorprende, però, è il silenzio di Forza Italia su una vicenda che sarebbe perfetta per il loro stesso elenco di “inaugurazioni farlocche”:
il Terminal TUA, quasi 3 anni per farlo e inaugurato in pompa magna quasi due mesi fa, è ancora chiuso.
Un dettaglio di poco conto, evidentemente, per chi si preoccupa di accusare gli altri di tagliare nastri.
Peccato che nessuno, dal Comune, abbia preteso di completare l’iter di collaudo prima della cerimonia, lasciando la città con una struttura nuova di zecca, ma inutilizzabile.
Forse il comunicato “strambo” avrebbe potuto dirci qualcosa anche su questo. Ma — guarda caso — non lo fa.
In conclusione, più che di “teatrino”, verrebbe da parlare di satira inconsapevole: una recita mal scritta da chi, invece di guardare ai risultati, preferisce nascondere le proprie incertezze dietro dichiarazioni imbarazzanti.
Ma per fortuna, questa volta, il pubblico non si è addormentato: Avezzano è sveglia, viva e in piena trasformazione.
Con 30 cantieri aperti e un semi-centrodestra sempre più “strabico”.
