AVEZZANO – Ogni 19 marzo si celebra la festa del papà. Una giornata dal sapore particolare, in cui si vuole celebrare la figura paterna. Ma sappiamo realmente com’è nata questa ricorrenza? “La saggezza del padre è il più grande ammaestramento per i figli” scriveva Democrito. Questo frammento del filosofo greco descrive il simbolo di questa giornata: ovvero, San Giuseppe.
La festa liturgica di San Giuseppe è nata nell’oriente cristiano – in quei luoghi ove ora si sta consumando la più grande tragedia degli ultimi decenni- per poi diffondersi in tutta Europa. Il 19 marzo è stato scelto per due motivi. Il primo è legato al giorno della morte di san Giuseppe, che secondo alcune fonti è morto proprio il 19 marzo. Il secondo è tutto italiano: nel 1955, la chiesa cattolica decise di istituire la festività del papà in opposizione alla festa di San Giuseppe lavoratore (I°maggio) che non aveva nulla di canonico.
Ma c’è una cosa che lega dolcemente sia l’aspetto religioso e non, e sono le famose zeppole di San Giuseppe (oppure bignè). Secondo una leggenda, fu proprio san Giuseppe che, dopo la fuga con la Sacra Famiglia in Egitto, per sbancare il lunario, oltre la falegnameria si dedicò alla cucina, creando questo dolce. La zeppola è made in Napoli, dove nel ‘700 le monache del monastero di San Gregorio Armeno (famoso anche per i presepi) realizzarono questo delizioso dolce, amato anche dai sovrani.
Perciò non resta che fare gli auguri a tutti i papà del mondo, ed un pensiero per quei papà che ci guardano da lassù.