AVEZZANO – Il “Pullman dei Parchi” torna anche in inverno a collegare Roma con le più belle aree verdi d’Abruzzo. Un servizio che riparte con due tratte in più rispetto all’estate con collegamenti giornalieri dall’8 dicembre al 6 gennaio. I viaggiatori, su prenotazione, potranno così raggiungere i borghi più caratteristici dell’Abruzzo interno. L’iniziativa, presentata oggi a L’Aquila con una conferenza stampa, è promossa da Regione Abruzzo e gestita da Sangritana Spa marchio Abruzzobus, che intende avvicinare la Capitale a tre parchi regionali: il Parco d’Abruzzo Lazio e Molise, il Parco Sirente-Velino e il Parco della Majella.
Saranno attivate due corse giornaliere (esclusi i giorni 25 dicembre e 1 gennaio) con partenza la mattina dal terminal di Roma Tiburtina e ritorno in serata dai comuni di Castel Di Sangro e Scanno. Sono tre le direttrici messe a disposizione dei turisti: Roma-Pescasseroli-Castel Di Sangro, Roma-Sulmona-Roccaraso-Castel Di Sangro e Roma-Sulmona-Scanno. Il costo della singola corsa sarà di 15 € con una tariffa ribassata in caso di prenotazione andata e ritorno per una spesa di 28 €.
Il consigliere regionale con delega ai trasporti Maurizio Di Nicola ha parlato di “esperimento riuscito” riferendosi alla fase estiva del servizio e ha aggiunto: «Stiamo lavorando per realizzare la prossima estate una direttrice al contrario, dal mare verso i parchi con un ulteriore sviluppo che coinvolga anche la Campania». Di Nicola non nasconde l’ambizione di dare stabilità al progetto con una miglior intesa con gli operatori turistici in maniera da calibrare la proposta anche in base alle loro esigenze.
Soddisfazione anche del Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio che ricorda il grande lavoro fatto in Regione a sostegno delle aree interne. «Abbiamo messo in campo azioni concrete ed efficaci – spiega Di Pangrazio – Quest’ultima iniziativa si aggiunge alle scontistiche sul trasporto per agevolare gli studenti pendolari e alle previsioni contenute nel Decreto Barca per la coesione delle aree interne nelle quali sono state definite e sostenute le aree di crisi industriale non complesse secondo quanto definito dalla normativa nazionale. Questi territori che custodiscono cultura, arte e tradizione vanno sostenuti e tutelati».




