TAGLIACOZZO – Una bella botta per gli sportivi di Tagliacozzo. Il sindaco Vincenzo Giovagnorio con apposita e motivata ordinanza in cui richiama le disposizioni in materia di vigilanza sui pubblici spettacoli, ha disposto la chiusura al pubblico dello stadio “Leo Attili”. Gli incontri di calcio previsti dal calendario del campionato, da oggi si svolgeranno a porte chiuse. È l’unica deroga concessa dagli organi competenti, purché il sindaco – è ben specificato – si assuma in prima persona la diretta responsabilità di qualsiasi cosa possa accadere.
Ma a cosa si deve tanto precipitoso e drastico provvedimento? Semplice: a decenni di superficialità, dimenticanze, o forse, a vere e proprie furbate di chi ha fatto lo scemo per non pagare dazio. Lo stadio “L. Attili” è privo del certificato di agibilità dall’ormai lontano 1996, allorquando esso venne richiesto al Comune dalle autorità competenti. Ma, immediatamente dopo l’emissione dell’ordinanza di chiusura, ha cominciato a sfilare il corteo di avversari politici, proteso ad addebitare all’attuale primo cittadino la colpa del mancato rilascio della certificazione di agibilità.
Le ragioni della sofferta scelta, vengono dettagliatamente illustrate in una nota del sindaco nella quale si ripercorre l’iter della vicenda. «Avrei dovuto chiudere lo stadio fin dall’inizio del mio mandato – recita un comunicato di Vincenzo Giovagnorio – così come avrebbero dovuto farlo i miei predecessori fin dal 1996. Ma – continua – arriva un momento in cui chi sta sopra di te impone di aprire gli occhi e di provvedere, richiamandoti a rispettare la legge e rimproverandoti di non aver agito prima. L’ordinanza di chiusura – sottolinea il sindaco – andava fatta già nel 1996, o forse nel 2001, o forse nel 2006, o forse nel 2011, date di inizio mandato di chi mi ha preceduto, o forse, ancora, nel 2016. È toccato a me – conclude – e assicuro che non è stato facile, né indolore».
La legge parla chiaro: se non si ha il certificato di agibilità, non si può autorizzare lo svolgimento di eventi con la partecipazione del pubblico.