AVEZZANO – Stanno aiutando ragazzi in difficoltà, per lo più bambini e adolescenti che altrimenti sarebbero finiti in istituto. Lo stanno facendo, peraltro, consentendo di risparmiare notevoli somme alla collettività. Sono le famiglie affidatarie di Avezzano alle quali, però il Comune da quattro mesi non corrisponde il previsto contributo.
La vicenda avrebbe preso le mosse con la fine di gennaio, primo mese nel quale gli affidatari dei minori non hanno ricevuto il primo assegno. Una prassi, peraltro, che non avrebbe risparmiato quasi nessuna Amministrazione. Ora, però, il problema appare più incredibile visto che l’Amministrazione avezzanese ha ideato e sta realizzando un progetto per l’affido, quello denomiato “Una Rete da Amare” di questi giovani ed ha firmato in Tribunale un protocollo per velocizzare l’iter per questo tipo di pratiche.

Il problema, stando a quanto riferitoci, sarebbe nel bilancio, che però è stato approvato, e comunque che queste persone hanno in affido i ragazzi, in molti casi anche più d’uno, è un fatto noto all’Amministrazione, non è una calamità naturale arrivata all’improvviso. Un contributo di circa 200/250 euro al mese per minore che non dovrebbe rappresentare un grosso esborso trattandosi, peraltro, chi ha figli può capire, di una cifra del tutto simbolica. C’è da aggiungere che se le famiglie, scoraggiate da tale atteggiamento, dovessero iniziare a rinunciare agli affidi, allora riscatterebbe l’opzione istituto con un esborso, al contrario, rilevante e di forte impatto per le casse pubbliche e questo, senza considerare l’impatto su questi ragazzi.
Al di là del politichese e del burocratese, linguaggi con i quali alle famiglie e a noi è stato risposto, sarà possibile avere dal Comune di Avezzano una spiegazione, concreta, sul perché questo stop e, soprattutto, sul quando i soldi saranno di nuovo versati alle famiglie che hanno dato una così grande disponibilità? Come sempre… “En Attendant…”.