ROMA – Continuare le vaccinazioni contro il Coronavirus per riprendere a vivere. “Il futuro noi dobbiamo interpretarlo sapendo cogliere tempestivamente i segnali positivi. E, quindi, basta con la narrazione quotidiana che porta a terrorizzare e spaventare. Io mi rivolgo a un pubblico di persone responsabili. Dobbiamo dire che dovremo vaccinarci” contro il Covid “ma a poco a poco dobbiamo riprendere a vivere. PerchĂ© sennò moriamo non di virus, ma di tutto il resto” dichiara Alberto Zangrillo, primario di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano.
“Comprendo che farĂ indispettire molti questo richiamo all’ottimismo e ci sarĂ qualcuno che penserĂ che sia un segno di irresponsabilitĂ , ma io invece penso di rivolgermi con argomenti molto solidi a persone che necessariamente hanno compreso nel tempo che ognuno di noi deve fare la sua parte e ne usciremo prestissimo”.
“Il nostro obiettivo – spiega ancora all’Adnkronos Salute – deve essere il futuro, un futuro di ripresa. Uscire da questa crisi sanitaria è il principio per poter fare ripartire tutto il resto“. Parla di ottimismo il prorettore dell’universitĂ Vita-Salute: “Il medico che fa quando ha di fronte un malato? Gli dice fai testamento che non c’è piĂą nulla da fare? No, il medico non deve illudere, per l’amor di Dio, ma cercare di portare validi argomenti a supporto di una ripresa, di un miglioramento. Ecco, noi dobbiamo tendere al miglioramento”.
Invece, osserva lo specialista, “purtroppo quello che segnalo, perchĂ© è un dato di fatto, è che l’ottimismo non paga. E’ piĂą semplice essere catastrofisti e dire che moriremo tutti, che non ne usciremo mai, perchĂ© ogni giorno possiamo continuare una storia che va avanti da troppo tempo. Invece io sostengo che va fatto appello al senso di responsabilitĂ – continua Zangrillo -. Noi dobbiamo dare speranza ai giovani, agli anziani e a coloro che hanno la responsabilitĂ di un’impresa e di sostenere l’economia. Non dobbiamo abbandonarli”.
“Non illudiamoci che sia finita. Questo virus è stato un campanello d’allarme di quel che potrĂ accadere in futuro. Ci ha messo in guardia e ha chiesto a ognuno di noi di adoperarsi perchĂ© quel che è accaduto non si ripeta piĂą in futuro” è convinto Zangrillo. “Se pensiamo di limitarci a gestire una stagione che per quanto dolorosa ha un termine – sottolinea all’Adnkronos Salute – probabilmente non sarĂ così. Quel che è accaduto è un monito”.
E proprio perchĂ© questo non sarĂ l’ultimo virus, sottolinea il prorettore dell’universitĂ Vita-Salute, “tutti abbiamo il dovere di perseguire una progettualitĂ che ci permetta di avere in futuro un sistema sanitario organizzato” per far fronte a queste crisi. “Dobbiamo arrivare a un punto fondamentale, che è la convivenza con il virus e con ogni genere di problema che potrĂ presentarsi. Convivenza vuol dire essere armati per affrontare le future emergenze sanitarie”.