Tutti noi abbiamo capito che la plastica non è un materiale conciliabile con l’ambiente, per via della difficoltà di smaltimento e dunque per il suo peso a livello di ecosistema. È per questo che da anni si cerca di ridurne l’utilizzo e oggi, con la speranza per un futuro migliore, potremmo essere arrivati al capolinea definitivo. Sì, perché l’Unione Europea ha deciso di emanare una direttiva (la SUP) che abolisce l’utilizzo di piatti di plastica e cannucce a partire dal 3 luglio. Naturalmente si tratta solo di un primo passo, perché la direttiva stessa non considera molti altri oggetti realizzati con la plastica usa e getta, ma da qualcosa si doveva pur cominciare.
La direttiva SUP spiegata nel dettaglio
SUP altro non è che l’acronimo di “single use plastic”, dunque la direttiva ha il compito di colpire alcuni specifici prodotti di plastica usa e getta, comunemente utilizzati da decenni in tutto il mondo. Si fa riferimento nello specifico ai già citati bicchieri di plastica e alle cannucce, insieme alle posate (non i bicchieri), ai cotton fioc, ai packaging per gli alimenti e in polistirolo, e alle bacchette dei palloncini. Come anticipato poco sopra, si tratta soltanto di un primo passo in direzione di un mondo privo di plastica usa e getta. Un primo passo che ha comunque suscitato parecchie rimostranze dagli ambientalisti, visto che dalla lista vengono esclusi moltissimi oggetti in plastica usa e getta di uso comune. Fra questi non potremmo non citare i bicchieri, le bottiglie per l’acqua, le confezioni dei detergenti e dei detersivi, e altri prodotti “sensibili”. Come illustrato dagli esperti, l’UE ha scelto una partenza morbida per una ragione: non è facile intervenire in una società con le sue abitudini radicate, e con diversi paesi che fondano la propria economia sulla produzione di plastiche.
Le alternative valide alla plastica
D’ora in poi dovranno per forza di cose aumentare le attenzioni nei confronti delle alternative alla plastica usa e getta. Qui è possibile citare opzioni come il vetro, che può e deve sostituire le bottiglie di plastica, e una serie di alternative eco-friendly note come bioplastiche. Fra queste è ad esempio possibile nominare il Tritan, un copoliestere che viene spesso utilizzato per le borracce, le bacinelle e alcuni elettrodomestici. Per quel che riguarda gli oggetti di uso comune a tavola, come i piatti, le posate e i bicchieri, oggi è possibile sostituire facilmente la plastica optando per oggetti in carta o in materiali compostabile. Questi sono molto semplici da reperire, dato che si possono trovare in diversi supermercati, come Bennet ad esempio, e sono ormai diventati di uso comune per molte famiglie italiane, anche perché già da tempo alcuni marchi avevano iniziato a introdurre questi materiali eco-friendly. Nella lista delle papabili alternative troviamo altri protagonisti green, come nel caso del metallo o del legno, specialmente se si parla del bambù. Esistono anche una serie di fibre utilizzate con vari scopi, come quella di cocco, e poi è possibile rinunciare al packaging, comprando i prodotti sfusi.