TAGLIACOZZO – Trasferimento dal carcere di Rebibbia ai domiciliari per i giovani albanesi arrestati lo scorso luglio nella città di Tagliacozzo, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina. Il tribunale di Avezzano ha accolto la richiesta di trasferire gli imputati all’interno di un domicilio a Roma, ma non a Tagliacozzo, luogo dove vengono contestati i fatti.
L’arresto risale a luglio di quest’anno, quando i Carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo, allora sotto il comando del maggiore Silvia Gobbini, avevano messo in carcere quattro giovani, ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, in particolar modo cocaina.
Le indagini, invece, erano state avviate nella primavera del 2020, a seguito di una serie di segnalazioni pervenute ai militari della Compagnia di Tagliacozzo in ordine ad un presunto traffico di sostanze stupefacenti in pieno centro a Tagliacozzo. A seguito delle segnalazioni, venivano avviate alcune perquisizioni a carico dei giovani del posto, trovati con della cocaina.
Interrogati, i vari acquirenti avevano testimoniato di essere soliti rifornirsi di stupefacente dai giovani dimoranti nella piazza storica di Tagliacozzo. Per acquistare la sostanza stupefacente, secondo i testimoni, bastava recarsi sotto casa dei soggetti albanesi, suonare il clacson e dopo aver concordato il quantitativo delle dosi da acquistare lo stupefacente veniva ceduto da uno di loro dietro corrispettivo variabile dai 30 ai 40 Euro a dose.
A distanza di qualche mese, i giovani vengono scarcerati e trasferiti agli arresti domiciliari, con l’obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Gianluca e Pasquale Motta.