L’AQUILA – C’era anche l’Abruzzo con Arago Design agli eventi all’estero della sesta edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo con “TRAME Creative, il progetto pensato da Elena Santi, direttore artistico di Open Design Italia per la VI edizione dell’iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Il progetto ha sicuramente destato tanta curiosità da parte dei visitatori e dei media dei territori stranieri che hanno ospitato la mostra negli Istituti Italiani di Cultura di due città: Varsavia e Zagabria dove le esposizioni ci sono state da novembre e fino a metà dicembre. A fare da protagonisti: sei arazzi realizzati dal Lanificio Leo, sei tipi di pasta (tre più conosciuti nel mondo come gli spaghetti, le penne e i fusilli; tre dedicati alla tradizione delle regioni Sardegna, il filindeu, Abruzzo, anellini e Toscana, i pici) sono stati rappresentati e disegnati da Roberto Virdis, Giulia Ciuoli e AragoDesign.
“Siamo felici e onorati di aver preso parte a questo speciale racconto – così dichiarano Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano, cuore e motore di Arago Design – perché è un diverso e coinvolgente approccio agli ingredienti principali della cucina italiana, che comprende, forse per la prima volta a livello internazionale, anche la creatività di imprese e artigiani come noi che ne sono motore ogni giorno e che con la propria esperienza portano avanti non solo l’identità del territorio di appartenenza, ma danno futuro al potenziale di sviluppo di un ampio e affascinante settore. Protagonista dell’esposizione è la pasta nelle sue diverse forme, che incontra l’Arte tessile del Lanificio Leo attraverso la produzione di sei arazzi in lana jacquard progettati dai quattro designer coinvolti. Oltre a noi per l’Abruzzo, infatti, gli organizzatori hanno radunato altri due designer del network di Open Design Italia in rappresentanza di regioni diverse, ma accomunati da un approccio creativo affine, Giulia Ciuoli per la Toscana e Roberto Virdis per la Sardegna. Si tratta di una vera e propria missione divulgativa sul patrimonio enogastronomico italiano mediante l’utilizzo di linguaggi artistici inconsueti. Alla mostra erano affiancate alcune conferenze online che vedono l’intervento di esperti del settore per raccontare il network della filiera agroalimentare intersecando il mondo del design e delle imprese artigiane. L’Abruzzo era rappresentato attraverso la nostra esperienza e il racconto di una pasta iconica come gli “anellini alla pecorara”, simbolo dell’identità agro-pastorale della nostra regione, esposti (insieme agli altri formati di pasta) sul nostro piatto Posacibo, rieditato in una nuova veste per l’occasione”.
INFO.
Il progetto è stato sostenuto ed organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Varsavia con la collaborazione dell’istituto Italiano di Cultura di Varsavia e sostenuto ed organizzato con L’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria. Hanno avuto successo anche gli eventi online organizzati ed ideati per supportare la mostra e coinvolgere gli interessati a distanza: seminari realizzati in collaborazione con OpenDesignItalia, Slow Food Comunità Alimentae e Il Giornale dell’Architettura.
La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo Nasce nel 2015 su iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel solco dell’eredità di Expo Milano 2015 per approfondire temi quali il rapporto fra il cibo e la sostenibilità ambientale, la cultura del cibo, la sicurezza alimentare, il diritto al cibo, l’educazione alimentare, le identità dei territori e la biodiversità. L’edizione di quest’anno, la sesta, si terrà dal 22 al 28 novembre 2021 e avrà come tema “tradizione e prospettive della cucina italiana: consapevolezza e valorizzazione della sostenibilità alimentare”.
Open Design Italia dal 2010 è una piattaforma indipendente per l’incubazione e la promozione della creatività nonché importante vetrina che, attraverso l’omonimo concorso internazionale, esplora in modo nuovo la scena globale del design di piccola serie concentrandosi sui legami tra il mondo del design e il contesto produttivo locale. Dal 2016 Open Design Italia mette in evidenza, grazie ad una rete di aziende di settore e di enti nazionali e internazionali, come un tipo di imprenditoria creativa e produttiva italiana con progetti dedicati riesca a rileggere spesso in chiave contemporanea materiali e simboli del Made in Italy.