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BOLLETTA ENERGETICA SALATA, APPELLO CNA: NON ‘SPEGNETE’ LE MICRO IMPRESE

Saraceni: «Serve una riforma strutturale». Marchese: «Più oneri rispetto a chi consuma e inquina di più»

Redazione di Redazione
4 Gennaio 2022
in Economia e Lavoro
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PESCARA – La bolletta energetica grava in modo spropositato sui conti delle micro imprese, che corrono così davvero il rischio di “spegnersi”. A lanciare l’allarme è la CNA Abruzzo, che per bocca del suo presidente regionale e ora anche vice presidente nazionale, Savino Saraceni, chiede «una immediata riforma strutturale della bolletta elettrica, perché le Pmi pagano il prezzo dell’energia più alto d’Europa». Di cosa si stia parlando, lo hanno reso noto nelle scorse settimane studi della stessa confederazione artigiana e delle altre sigle di categoria: sono superiori del 33,5% rispetto alla media dei Paesi Ue: «Con il risultato – osserva ancora Saraceni – che «per i nostri piccoli imprenditori l’energia elettrica risulta costare quattro volte di più rispetto a una grande industria, e tutto questo per l’assurdo meccanismo secondo cui ‘meno consumi e più paghi’ applicato agli oneri parafiscali in bolletta, che finiscono con l’aumentare del 35% il costo finale dell’energia».

A spiegare nel dettaglio gli elementi “perversi” dell’attuale calcolo del costo dell’energia è il responsabile regionale della CNA per il settore, Gabriele Marchese: «Il problema è che il peso degli oneri di sistema è distribuito tra le diverse categorie di utenti in modo niente affatto proporzionale, visto che non è allineato al consumo di energia effettivo. Le aziende che operano in regime di bassa tensione, a differenza degli impianti industriali che agiscono invece in alta o altissima tensione, a fronte di una quota di consumi energetici complessiva del 32%, al momento di pagare la bolletta devono sborsare ben il 49% degli oneri generali di sistema, ovvero 4,7 miliardi di euro».

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L’opposto, insomma, del principio in base al quale ‘chi inquina, paga’: conti alla mano, sono infatti le piccole e medie imprese che devono sborsare la maggiore quota di oneri per le componenti della bolletta dedicate al sostegno delle energie rinnovabili, anche a nome e per conto di colossi come ferrovie o grandi imprese. Insomma, insiste la Cna, «è tempo, nel momento in cui il governo lancia un piano di sostegno per l’abbattimento dei costi delle bollette di luce e gas a favore delle famiglie, anche di pensare a misure specifiche indirizzate proprio al mondo della micro impresa». Dunque, artigiani e piccole imprese chiedono una rapida e drastica revisione della struttura della bolletta, per garantire una distribuzione più equa degli oneri generali di sistema, senza trascurare misure ‘in proprio’, come convenzioni specifiche riservate agli associati: «Attraverso questo meccanismo possiamo garantire un abbattimento dei costi con delle centrali d’acquisto, ma questa misura certo non può bastare» osserva Marchese. Qualche indicazione dovrebbe arrivare anche dalla Regione: «Gran parte dei fondi del PNRR e delle risorse comunitarie assegnate all’Abruzzo nella programmazione 2021-2027 saranno destinati alla transizione ecologica: questa potrebbe essere l’occasione per prevedere incentivi destinati alle micro imprese, onde favorire la loro transizione green o attraverso la realizzazione di impianti per le energie rinnovabili o attraverso strumenti che garantiscano risparmio con l’efficientamento energetico» conclude Saraceni.

 

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