LA CULTURA RENDE LIBERI. Il Liceo Scientifico Vitruvio in questi giorni è molto in movimento, alle prese con la XVIII edizione della Settimana Scientifica e proprio in questo contesto non ha perso l’occasione per far riflettere i propri studenti e manifestare la forte volontà di sensibilizzare verso la pace, in un momento storico così difficile e drammatico. All’ingresso di ogni laboratorio ci sarà una coccarda blu e gialla, in onore delle vittime ucraine, la bandiera della pace sventola da giorni insieme alla bandiera dell’Italia e dell’Europa; ma soprattutto all’ingresso della scuola è stato affisso un manifesto che una studentessa vitruviana, Giulia Di Girolamo, ha realizzato e che invita tutti noi a pensare, spingendoci a migliorare noi stessi, sia socialmente che culturalmente. E’ presente l’uomo vitruviano che schiaccia un carro armato; l’uomo vitruviano è il simbolo del Liceo ma soprattutto è simbolo della trasversalità del sapere, della cultura scientifica ed umanistica, unici veri mezzi per combattere la guerra. La cultura tutta è a servizio della pace, insomma. La cultura ci permette di orientarci nel mondo che ci circonda, guidandoci nelle nostre scelte. Quest’ultime, senza la cultura, sarebbero irrazionali ed emotive, dunque dannose per noi e per gli altri. Se non si è informati o se non si sa valutare la fonte dell’informazione si è facilmente manipolabili, perché portati a credere alle fake news. Chi ad esempio conosce la lingua inglese, ha familiarità con internet e una buona base culturale può informarsi su altre piattaforme oltre a quelle imposta da un regime. Quelli invece che non hanno queste risorse culturali hanno una visione parziale della realtà. Noi abbiamo la fortuna di vivere in una democrazia che ci dà la possibilità di aprirci alla cultura tutta e di esprimerci: è importante far tesoro di questo privilegio, perché solo così siamo veramente liberi. Socrate disse: “Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”, poiché la storia è circolare, quindi studiarla e comprenderla ci serve per non ripetere gli stessi errori. Diana Bertoncelli, Nicolas Martellone
IL VITRUVIO FA IL PIENO DI SCIENZA E DI VISITATORI Giunge ormai alla conclusione la XVIII edizione della Settimana della cultura scientifica e tecnologica del Liceo Scientifico “M. Vitruvio P.” di Avezzano. L’evento è, sin dalle sue prime edizioni, il più atteso da tutta la comunità scolastica dell’istituto marsicano e quest’anno, essendosi svolto finalmente in presenza, ha assunto il sapore della resilienza e della rinascita. Molte le visite nei due pomeriggi di apertura al pubblico, nonostante il freddo che avrebbe potuto scoraggiare le lunghe attese all’esterno per via degli ingressi contingentati nel rispetto delle normative anti contagio.I vitruviani tutti, dalla Dirigente Scolastica, agli alunni, ai professori, al personale ATA, hanno vissuto l’esperienza con la gioia della condivisione e della scoperta e la scuola si è trasformata di nuovo in un alveare stillante il miele della scienza e della conoscenza. Anche le autorità cittadine, nelle persone del Vice Sindaco Domenico Di Berardino, gli Assessori Patrizia Gallese e Pierluigi Di Stefano, in visita al “Vitruvio” giovedì 10 marzo, hanno particolarmente apprezzato la competente vivacità degli allievi che hanno illustrato i loro lavori. Nella stessa giornata anche l’ex Dirigente Angelo Bernardini, la Dirigente Cristina Di Sabatino dell’IIS “Arrigo Serpieri” e la prof.ssa Roberta Gallese in rappresentanza del Liceo “Benedetto Croce” sono stati ospiti del Liceo. Ancora una volta ha vinto il Sapere, quello con la “S” maiuscola, quello che apre le menti e plasma le anime per una vera cultura di libertà e pace. In sostanza: “Facciamo cultura per non fare la guerra”, ieri, oggi, SEMPRE!
ESAGONO. Esagono, parola al centro del laboratorio della classe 3°O, guidata dal professor Lorenzo De Foglio, questa figura viene analizzata sotto diversi aspetti: infatti lo ritroviamo nello sport, come nell’ architettura, nella natura e come ci si può aspettare anche nella matematica. In particolare vengono analizzati questi diversi campi in modo approfondito. Per quanto riguarda lo sport, questa figura viene avvicinata non solo al calcio ma anche al freesbe e allo sci. Nel calcio più in particolare è esposta la storia evolutiva dei palloni utilizzati durante i mondiali, con il più classico e famoso pallone composto da 20 esagoni e 12 pentagoni. All’interno dello sci viene dimostrato come la figura dell’esagono sia presente nei classici fiocchi di neve che se analizzati più nel dettaglio presentano Il reticolo cristallino di forma esagonale. Inoltre essa è la figura che va a formare la stella di Davide, simbolo della creazione. Per ciò che invece riguarda l’ architettura sono mostrate le immagini del rifugio Monte Amaro e della città di Grammichele, la quale per scopi antisismici presenta il centro di forma esagonale con una strada per ogni lato per permettere più facilmente l’evacuazione. Infine viene creato un collegamento con la natura attraverso le api: viene descritta la forma dell’alveare, più in particolare delle celle che compongono il favo. L’utilizzo dell’esagono è dovuto a una necessità, infatti le celle nascevano originariamente con forma circolare, ma vengono convertite in esagoni per fare combaciare più lati e guadagnare di conseguenza più spazio. Alla conclusione del laboratorio, presentato con creatività e dinamismo viene presentato un video riguardante la ginnastica, anche essa collegata come evidente anche nella locandina. Matteo Cofini Roberto Vacaru
GUARDARE IL CIELO. Gli studenti del nostro liceo durante la settimana scientifica hanno avuto occasione di vivere un’esperienza del tutto fuori dal comune, infatti grazie ai responsabili dell’osservatorio di Aielli, Paolo Ruscitti e Carlo Maccallini, che hanno portato qui nel nostro cortile un rarissimo e complesso telescopio interferenziale, abbiamo potuto osservare la nostra stella come mai abbiamo fatto prima. Infatti tale telescopio, che rileva solo la lunghezza d’onda H-alfa della luce, ci permette di esplorare con lo sguardo la cromosfera solare, consentendoci di immaginare di esser arrivati sulla superficie del Sole dove possiamo osservare brillamenti, macchie solari, protuberanze. Siamo stati inoltre particolarmente fortunati in quanto ci troviamo nel periodo di massima attività del Sole durante il ciclo solare che in media dura 11 anni. L’importanza di uno studio così ravvicinato del Sole è fondamentale, in quanto questa è l’unica stella che ci permette una tale osservazione data la sua distanza e dalla quale possiamo carpire informazioni riguardanti anche le altre che sono invece lontanissime da noi. Questa è solo una delle attività che di cui si può avere esperienza all’osservatorio di Aielli, che permette ai visitatori di osservare il cielo sia di giorno che di notte, allo scopo di rivelare non solo i segreti del Sole, ma anche quelli di pianeti extrasolari e stelle variabili. Elena Di Genova
LA STRUTTURA DEL DNA. Nel laboratorio della classe 3°Q c’è qualcosa di diverso dagli altri laboratori. Infatti durante lo svolgimento, l’ argomento principale oltre ad essere esposto normalmente in italiano viene anche tradotto in lingua inglese grazie ai professori Marina Michetti e Romolo Cattivera. Il tema centrale tratta del DNA, più in particolare della sua forma e struttura microscopica resa più facilmente visibile grazie a un esperimento, durante il quale partendo dalle molecole di banana, attraverso vari processi si giunge a una visione più chiara grazie alle dimensioni rese maggiori. L’allestimento risulta molto coinvolgente grazie alla struttura del DNA costruita in 3D e i vari cartelloni che riguardano sempre la struttura e la composizione della molecola. Fin dall’ingresso infatti si può notare una grande cura per i colori, tra i cartelloni, anche essi in italiano e inglese, e i palloncini colorati. Alla conclusione del laboratorio viene presentato alla lavagna multimediale un quiz sul laboratorio, molto semplice ma riassuntivo di ciò di cui si è parlato durante la spiegazione. Nonostante L’argomento semplice l’allestimento e i colori permettono di mantenerlo intrattenente. Roberto Vacaru Matteo Cofini