L’inchiesta, inizialmente lanciata con grande enfasi mediatica, si è sgretolata rapidamente a causa di vistose lacune e dell’assenza di riscontri solidi, culminando con ben 12 archiviazioni disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari (Gip). Tra gli imputati figurano il sindaco Francesco Ciciotti, il consigliere comunale Corrado Di Giacomo, la progettista Francesca Stati, l’imprenditore Concezio Fantozzi, il geometra Mattia Coviello, e la giornalista Annalisa De Meis.
Nell’ultima udienza, svolta il 16 novembre scorso, la scena è stata dominata dall’assenza dei testimoni chiave citati dal Pubblico Ministero. Il Maggiore Edoardo Commandé, il Maresciallo maggiore Raffaele Di Stefano e il Maresciallo ordinario Marco Salone, tutti militari che avevano svolto un ruolo significativo nelle indagini, non si sono presentati in aula.
Il Maresciallo maggiore Raffaele Di Stefano, stando alle informazioni disponibili, avrebbe giustificato la sua assenza, mentre il Maresciallo ordinario Marco Salone sarebbe stato impegnato in un altro servizio. Ma la vera sorpresa è stata l’assenza dell’allora capitano Edoardo Commandé, che al tempo comandava la compagnia di Tagliacozzo.
Questa decisione del Pubblico Ministero ha sollevato diverse domande sulla centralità del ruolo di Commandé nelle indagini e sulle possibili implicazioni della sua assenza per lo svolgimento del processo. La mancanza di uno degli investigatori chiave getta un’ombra di incertezza sulla solidità dell’inchiesta e sulla sua capacità di sostenere l’accusa nei confronti degli imputati.
Nonostante le molte incertezze e le assenze che caratterizzano questa fase del processo, l’attenzione dell’opinione pubblica, su come sono state svolte le indagini, rimane concentrata su Capistrello, mentre il Tribunale di Avezzano si prepara a una nuova udienza fissata al 6 giugno 2024.