AVEZZANO – Diciotto mesi di ammortizzatori sociali. È questa la prospettiva più certa annunciata dalla LFoundry ieri, alla Regione, per lo stabilimento di Avezzano.
Prima di entrare nel vivo e nello specifico di questa vicenda, però, dobbiamo fare un passo indietro. Precisamente a pomeriggio del 6 ottobre scorso. Avezzano, sede della ex scuola Montessori oggi centro convegni, mostre e per iniziative culturali di vario genere. Il Presidente nazionale di Cna, Vaccarino, incontra istituzioni, associazioni ed imprenditoria locale per spiegare anche il modello di Cna per le imprese. Fra gli altri sono in sala il Presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, il sindaco De Angelis e il segretario provinciale della Fim-Cisl, Antonello Tangredi che peraltro, è stato invitato a tenere un intervento sulla situazione industriale della zona. Tangredi parla di LFoundry prospettando un futuro non proprio roseo, soprattutto a causa della fuga dei cinesi e del mancato avvio dei nuovi prodotti da inserire nel portafoglio dello stabilimento di Avezzano. Un intervento durato parecchi minuti al termine del quale il segretario Tangredi esce dalla sala per andare a bere. Nel corridoio incontra il primo cittadino di Avezzano che, stando al racconto fatto dal sindacalista, gli si rivolge molto inquieto chiedendogli come si fosse permesso di fare quelle affermazioni tali da diffondere panico. Tangredi, da parte sua, avrebbe risposto che le sue affermazioni sono documentate, cosa che avrebbe dovuto fare altrettanto lui, il sindaco. L’incontro, comunque, non sarebbe terminato nel segno della cordialità.
Sta di fatto che, comunque, Tangredi, con le altre sigle sindacali, aveva poco prima esplicitato le sue preoccupazioni al Presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, chiedendo un incontro. E incontro è stato, nel pomeriggio fino a serata tarda di ieri, 15 ottobre. Un incontro nel quale le infondate preoccupazioni di Tangredi, l’ingiustificata diffusione di allarme e panico secondo De Angelis, si sono materializzate e peraltro proprio per bocca della dirigenza aziendale della LFoundry che ha partecipato all’incontro.
In sostanza, infatti, LFoundry ha fatto sapere di trovarsi in difficoltà in questo momento perché ha poco lavoro e, quindi, l’unica soluzione è quella di prevedere una rotazione di 18 mesi, un anno e mezzo in lingua tricolore, di ammortizzatori sociali.
Questa la nota ufficiale di LFoundry diffusa dall’ufficio comunicazione: «Si è svolta oggi (ieri n.d.r.), presso la Regione Abruzzo, un incontro tra la direzione aziendale di LFoundry, i rappresentanti istituzionali e le parti sociali. Durante l’incontro l’azienda ha dichiarato la necessità di gestire un periodo di transizione di almeno 18 mesi in cui si rende necessaria una riduzione dell’orario di lavoro, mantenendo inalterati i livelli occupazionali.
Nel 2017 l’azienda ha registrato una perdita di bilancio che è in ulteriore aggravamento nel 2018 a causa di una erosione dei prezzi di vendita dei dispositivi (la cui definizione è guidata da logiche globali di mercato) associata ad un calo della domanda. Questo rende contingentemente insostenibile l’attuale struttura costi aziendale. A questo si aggiunge l’esigenza di rendersi definitivamente autonomi nei sistemi gestionali rispetto alla precedente controllante, Micron. A fronte di ciò LFoundry ha investito nello sviluppo di un nuovo software di gestione della produzione (MES). Tale situazione di transizione del MES comporterà una parziale e graduale sospensione delle attività produttive che, con livelli diversi, si protrarrà da inizio dicembre fino a marzo 2019».
E questa la dichiarazione de vice Presidente Risorse Umane e Corporate Affairs di LFoundry, Fabrizio Famà: «Sulla base dei risultati degli scorsi due anni con SMIC e dei notevoli cambiamenti di carattere strategico nel frattempo intervenuti al suo interno – ha detto – stiamo attivamente elaborando un piano complementare che consenta comunque di rilanciare nel medio-lungo termine la competitività dell’azienda e tornare, quindi, a offrire crescita e sviluppo sul territorio».
Questa, invece, la visione del problema alla LFoundry secondo i sindacati Fim-Fiom-Uilm: «Nell’incontro di oggi pomeriggio (ieri n.d.r.) in Regione, la direzione aziendale ha prospettato un periodo particolarmente impegnativo dal punto di vista delle attività in stabilimento in quanto sia il cambio MES (il sistema informativo che gestisce la fabbrica) previsto a partire dall’1 dicembre 2018, sia il calo di commesse cui si sta assistendo già da qualche tempo, produrranno un eccesso di ore lavorabili per i prossimi 18 mesi. Il prossimo incontro è previsto per il 19 ottobre prossimo, nel corso del quale verranno esplorati i possibili percorsi di gestione della delicata fase che si prospetta».
Insomma, nonostante la comune radice lessicale, Sindaco, Sindacalista e Sindacato sono cose diverse e, di conseguenza, ognuno deve restare nel suo, avere rispetto delle funzioni, compiti e competenze altrui e possibilmente esercitare l’esercizio della valutazione e della riflessione, prima di dare giudizi che possono poi rivelarsi quantomeno avventati.
P.L.P.