Lo scorso anno, il 13 giugno 2022, si era svolta presso la Regione Lazio, allora con Presidente Zingaretti, presso la XII Commissione – Tutela del territorio, l’audizione dell’Associazione ambientalista Ecoitaliasolidale come da richiesta del responsabile nazionale fiumi e laghi dell’Associazione, Carlo Santoro e del Presidente dell’associazione , Piergiorgio Benvenuti, per porre luce sulla situazione in cui versava da anni il Lago della Duchessa.
Il Lago si trova nella Riserva della Duchessa, sotto il Monte Velino, in territorio laziale al confine con l’Abruzzo. La presenza di numerosi bovini ed equini, senza alcun controllo nell’area del lago, per abbeveraggio e pascolamento determinano -avevano sostenuto gli esponenti di Ecoitaliasolidale- una crisi dell’habitat e della biodiversità dell’area.
Soprattutto nel periodo più caldo, come in primavera ed estate, l’incidenza di un sovrapascolamento senza controllo, produce anche un sensibile aumento del carico organico per effetto delle deiezioni animali e un generale decadimento della qualità chimico-fisica delle acque, con evidenti effetti di eutrofizzazione.
Le continue deiezioni dei capi di bestiame nel lago (continuate malgrado le assicurazioni di “serrati controlli” fornite nel corso della audizione da parte di responsabili dei vari Enti e Dipartimenti partecipanti, compresa la direzione ed i tecnici della Riserva naturale regionale Montagne della Duchessa) ,hanno continuato a depositarsi sul fondo del lago, riducendone sensibilmente la profondità e, conseguentemente, la capacità del bacino a poche decine di centimetri, tanto da consentire ai cani, ad esempio, l’attraversamento dello specchio d’acqua camminando nell’acqua.
In quella audizione, nel ringraziare il Presidente della Commissione On. Cavallari per la tempestiva convocazione e tutti i responsabili dei vari Enti e Dipartimenti partecipanti, compresa la direzione ed i tecnici della Riserva naturale regionale Montagne della Duchessa, avevamo espresso soddisfazione per il piano complessivo annunciato finalizzato a scongiurare un peggioramento della situazione.
In Audizione erano state individuate soluzioni come la realizzazione di diversi punti d’acqua a valle ed a monte del Lago che potevano essere utilizzate dagli animali per l’abbeveraggio e tenerli conseguentemente alla larga dal lago, una maggiore e rafforzata vigilanza dell’area, studi scientifici in collaborazione con il Dipartimento Scienze della Terza Università di Roma per il controllo delle fonti d’inquinamento, comprese le microparticelle di plastica e per la conservazione del “tritone crestato” presente nel lago ma con queste condizioni a rischio estinzione, ed un monitoraggio costante dei provvedimenti assunti. Era stato programmato per il successivo ottobre un nuovo confronto sui dati del monitoraggio delle acque del lago. Il tempo è passato e noi di Ecoitaliasolidale -dichiarano Santoro e Benvenuti- in questi giorni abbiamo fatto un ulteriore sopralluogo al Lago e nell’area circostante potendo chiaramente osservare che lo specchio d’acqua ha un livello sempre inferiore anche per gli effetti di una perdita naturale formatasi nel terreno, ad un quota inferiore di quello che era il bacino naturale di una volta, che funziona come uno “scolmatore” e non consente un accumulo superiore di acqua, anche in caso di neve o precipitazioni abbondanti. Soprattutto la situazione è ancor più grave per quanto concerne , come già detto, la presenza di bovini ed altre animali al pascolo che proseguono a stanziare, senza alcun controllo, creando sempre maggiori disagi ambientali.
Gli stessi lavori intrapresi, come la realizzazione di un fontanile per l’abbeveraggio alternativo, realizzati senza alcun rispetto per l’impatto ambientale, obbligatorio dovuto in quanto zona classificata A , a tutt’oggi rappresenta un semplice fontanile in cemento, ma che non è funzionante. Non arriva l’acqua, il collegamento idrico è stato realizzato con una tubatura esterna al terreno verso un secondo fontanile che si trova in quota più elevata, ma non essendo state rispettate le pendenze l’acqua non raggiunge il nuovo manufatto che praticamente è costantemente a secco, oltre ad essere difficilmente raggiungibile dagli animali.
I problemi sono quindi sempre gli stessi, un eccessivo carico organico per effetto delle deiezioni dei bovini al pascolo non controllato e con la riduzione del livello dell’acqua del lago, condizioni che determinano un peggioramento dello stato di salute delle acque. La situazione complessiva del lago è a nostro parere peggiorata e per questo -concludono gli esponenti di Ecoitaliasolidale- per scongiurare la morte di uno dei laghi di montagna più affascinanti del centro Italia, anche in rispetto delle direttive e disposizione comunitarie, per ricercare ulteriori e più efficaci soluzioni a breve chiederemo di essere ascoltati in Commissione alla Regione Lazio, fiduciosi che la nuova amministrazione guidata dal Presidente Rocca possa dare risposte concrete, tempestive e risolutive per il Lago della Duchessa.