MAGLIANO DEI MARSI – Il 3 febbraio è una data davvero importante per la grande fede del popolo marsicano nella quale si ricorda il giorno di nascita di un vero e proprio atleta della fede: il venerabile don Gaetano Tantalo. In questo articolo esporremo le vicende umane di un santo della porta accanto, un uomo coraggioso ma soprattutto un uomo del dialogo.
Don Gaetano nacque nella meravigliosa Villavallelonga il 3 febbraio del 1905 da Luciano e Maria Coccia che gli diedero il nome del nonno paterno. In una famiglia numerosa, di contadini e pastori, forti e gentili come lo spirito degli abruzzesi, mosse i primi passi il piccolo Gaetano. Come ogni bambino trovava nel gioco e nella compagnia un valido motivo di gioia. In un momento di gioco con i suoi amici, all’età di sei anni, Gaetano cadde all’interno di una fossa di calce viva e ne uscì completamente indenne. Il Signore vegliava su di lui: ed anche durante il sisma del 13 gennaio del 1915 venne estratto vivo dalle macerie della scuola del paese che stava frequentando.
Nel 1918 entrò nel seminario di Avezzano e lì emerse tutta la sua forte vocazione sia nel seguire le vie del Signore e sia nello studio. Era il 10 agosto del 1930 quando mons. Marcello Bagnoli, vescovo di Avezzano presso la parrocchia di San Giovanni, lo ordinò sacerdote. Dall’ordinazione, don Gaetano visse intensamente la sua vocazione! Nella cura delle anime, dei poveri, dei giovani e dei bambini che egli teneramente definiva “i fiorellini della neve”.
Ma anni terribili si stavano proponendo dinanzi agli occhi del giovane sacerdote. La guerra, come un mostro divoratore, stava aleggiando sui territori della Marsica: il giovane sacerdote non ebbe paura e proseguiva, senza indugi, il suo ministero. All’epoca c’era una famiglia di ebrei romani gli Orvieto-Pacifici che ogni anno era solita passare i periodi estivi a Magliano dei Marsi. Ma in quel periodo in cui giravano nazisti ed SS non era semplice vivere da ebrei. Il parroco di Magliano, tale don Augusto Orlandi, uomo illuminato, chiamò il suo vice parroco don Gaetano Tantalo per sistemare questa faccenda. Per alcuni mesi, presso la canonica della chiesa di San Pietro in Altolaterra, nella parte antica di Tagliacozzo, ospitò questa famiglia. Anzi, fece di più, li aiutò nel preservare la loro fede: gli procurò la bibbia in ebraico e gli permise di celebrare la Pasqua ebraica.
A Tagliacozzo, don Gaetano, fu protagonista di un vero e proprio atto eroico. Si offrì volontario al posto di alcuni giovani del posto condannati alla fucilazione: anche qui il Signore era accanto al giovane sacerdote. I tedeschi, sentita la rapida avanzata degli alleati, lasciarono l’idea di fucilare i ragazzi ed il prete.
Il dopoguerra vide un rapido peggioramento delle condizioni di salute di don Gaetano: si ammalò di bronco-polmonite. Sentita la notizia della malattia del sacerdote, la famiglia Orvieto-Pacifici si sentì in dovere di aiutare l’amico cristiano e così fecero, ma la malattia era davvero aggressiva. Dopo un breve periodo nella sua amata Villavallelonga tornò a Tagliacozzo, dove morì il 13 novembre del 1947.
Nel 1978 lo Yad Vashem riconobbe Don Gaetano Tantalo come “Giusto Tra Le Nazioni” e nel 1982 venne piantato un albero presso il Giardino dei Giusti presso Gerusalemme. È in corso il processo di beatificazione da parte della chiesa cattolica: San Giovanni Paolo II, con decreto della Sacra Congregazione delle cause dei Santi lo ha dichiarato Venerabile con la speranza che un giorno diventi un santo, il nostro santo marsicano.