OPI – Anche nel comune di Opi sono state espletate tutte le procedure inerenti la cerimonia d’insediamento del nuovo Consiglio comunale, guidato dal neo primo cittadino Antonio di Santo, eletto con la lista “Opi Futura”, e la presentazione della Giunta che guiderà il Paese nel prossimo quinquennio.
Durante l’assise civica, svoltasi in sessione ordinaria di prima convocazione, il sindaco Di Santo ha affidato le cariche con le rispettive deleghe agli assessori che compongono la Giunta e ai consiglieri eletti nella lista di maggioranza.
Per quanto riguarda la Giunta comunale l’assessore Odorisio Boccia ricoprirà la carica di vice sindaco ed è affidatario della delega alla Gestione del Territorio; all’assessore Filippo Gentile sono state affidate le deleghe all’Ambiente ed all’Urbanistica; il sindaco, infine, oltre a svolgere le funzioni del Presidente del Consiglio (così come da Statuto comunale), ha tenuto per sé le deleghe al Bilancio, alle Politiche sociali e quella relativa al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Ai consiglieri di maggioranza, invece, sono state attribuite le seguenti deleghe: alla consigliera Maria Pia Gentile Turismo e Cultura; al consigliere Cesidio Leone Manutenzione del Territorio e Uso civico legnatico; al consigliere Alessandro Paglia Sviluppo economico e al Club “I Borghi più belli d‘Italia”; al consigliere Tonino Tatti Rapporti organizzazioni sovracomunali; al consigliere Giannicola Ruggero Sport e Gestione delle Infrastrutture sportive.
Completano il Consiglio comunale i consiglieri di minoranza eletti nella lista “Siamo Opi – Di Rocco Sindaco”: Massimo Di Rocco (candidato alla carica di sindaco), Guglielmo Leone e Cesidio Cimini.
“L’augurio – afferma il sindaco Di Santo – è quello di riuscire ad amministrare il Comune in maniera ottimale puntando molto sulle giovani risorse, ovvero sui consiglieri del gruppo che ha vinto con me le elezioni. L’intento è creare un modello di sviluppo sostenibile sia da un punto di vista socio-economico che da un punto di vista di conservazione, dato che siamo nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, creando anche i presupposti affinché Opi possa diventare un modello di resilienza dei borghi montani e di quelli insistenti in un’area protetta, come la nostra, rispetto allo spopolamento.
Una sorta di laboratorio di inversione di tendenza –conclude – tra quello che è avvenuto in passato e quello che dovrà avvenire in futuro. Riuscire, cioè, a catalizzare risorse ma, soprattutto, capitale umano e quindi fare in modo che ci sia una ricostruzione, o comunque un mantenimento virtuoso, di esso e di conseguenza della comunità all’interno del borgo e del paese”.